Cultura
Giornata mondiale della violenza sulle donne

Cari amici,
“Per tutte le violenze consumate su di lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per la libertà che le avete negato, per le ali che le avete tagliato; per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una donna!” Si scatenano lampi e tuoni, le pareti iniziano a tremare: William Shakespeare con l’ultima frase ci ha spiazzati tutti!
Eppure non importa con quale tono della voce la leggiamo ma nel profondo della nostra anima stiamo prendendo parte a quello che vuole essere un inno a tutte le donne, a quelle che hanno la forza di chinare la testa e a quelle che hanno la forza di alzarsi per ribellarsi. Non esistono donne deboli! Cantiamo un inno alle donne che giocano con i loro pensieri, cantiamo un inno alle donne che hanno gridato aiuto tra le mura tremanti di una casa.
Tessiamo le lodi, Signori, alle donne che hanno saputo guardare lontano, lì dove sarebbe sorto il sole. A proposito di questo Benigni ci ricorda che le donne erano considerate “streghe da bruciare e, se andava bene, riposo dei guerrieri “. Era negata loro l’istruzione, il voto, la vita pubblica e sociale, insomma la libertà. Le donne si occupavano dei figli e della casa. Ma chi l’aveva deciso che ella doveva fare solo questo? Chi l’aveva deciso, Signori, che ella non era in grado di decidere per sé?
Qualcuno dice che queste definizioni non fanno altro che affermare il terrore che ha l’uomo della donna. Dobbiamo capire che non esiste un sesso superiore ad un altro. Abbiamo il potere di cambiare mentalità, sfruttiamolo. Ognuno deve esercitare il controllo solamente su se stesso. Prima di essere donne o uomini siamo umani. Signori adesso è giunto il momento di fare spazio a quelle creature che per secoli sono state dietro la nostra ombra e come diceva Alda Merini:” La donna è un firmamento, ma se un uomo non sa leggerle dentro, vede solo la notte”.
“State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale, un po’ più in basso del braccio per essere protetta, dal lato del cuore per essere amata”
Roberto Benigni

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