Politica
Il Pd con il suo programma Cento Punti: nessuna promessa, un programma credibile
Ecco il programma del leader Matteo Renzi per il Partito democratico. Un programma credibile in 100 punti.

Stasera alle 21.00 il segretario del Pd Matteo Renzi chiuderà la campagna elettorale. Su La7 Renzi ha annunciato che nonostante l’esito delle elezioni resterà segretario del Pd fino al 2021. Poi sulla questione del candidato premier dice:”Rispettiamo – dice – il compito istituzionale del Presidente della Repubblica”. “Non so – spiega – se sarà Paolo Gentiloni o gli altri nomi del pd come Minniti, Calenda, Franceschini. Sono comunque convinto che tutti gli italiani riconoscano in questi nomi professionalità e autorevolezza, una forza decisamente superiore ai nostri competitor“.
Dalla sua pagina facebook il candidato premier ha lanciato un ultimo messaggio.” Grazie a chi ha voluto il JobsAct, grazie a chi ha risolte le ultime crisi da Embraco a Ideal Standard, da Piombino a Meridiana. Gli sciacalli del voto come Di Battista e Salvini si fanno i selfie fuori dalle fabbriche per stimolare la rabbia della gente. Noi, che lottiamo contro l’estremismo, risolviamo le crisi. E l’Italia oggi è più forte di quattro anni fa. Non fermiamoci adesso. Avanti, insieme”. Ecco qui di seguito alcuni punti chiave del programma elettorale del Pd:
TASSE
I principali punti che riguardano le tasse ci dicono come il PD abbia l’intenzione di sostenere maggiormente il nucleo familiare, essendo parte fondamentale sia nell’ambito economico del Paese ma ancor di più in quello sociale. Renzi quindi vuol far giungere il così discusso “bonus di 80 euro mensili” a tutte le famiglie. Nello specifico si vuole estendere il “principio”, garantendo a ogni famiglia
con figli un assegno mensile per ciascun figlio. La misura sarà graduale sulla base dell’età dei geniti, ingloberà le precedenti detrazioni, avrà dei limiti di reddito e costituisce la più importante innovazione nel settore della famiglia mai realizzato in Italia.
L’investimento economico vale circa mezzo punto di Pil all’anno. Il Partito Democratico promette anche di tagliare l’IRES, una delle principali tasse che pesano sulle società, dal 24 al 22 per cento e di far accrescere la possibilità di detrarre l’IMU per professionisti, artigiani e commercianti.
IMMIGRAZIONE
Rispetto ad altri movimenti il tema dell’ immigrazione non costituisce per il Partito Democratico il principale punto del programma. Tuttavia si evince l’ intenzione di discutere e modificare i Trattato di Dublino, con lo scopo di creare un meccanismo per il quale tutte le nazioni che si rifiutano di accogliere la loro quota di migranti o che provano, tramite false attenuanti, a dichiarare la loro impossibilità proprio nell’accoglienza subiscano tagliati ai fondi europei.
UNIONE EUROPEA
Il PD, diversamente da alcuni schieramenti è a favore della permanenza all’interno dell’ Unione Europea e allo stesso tempo nell’Euro. Nel programma traspaiono diversi punti che sottolineano l’ intenzioni di Renzi di stabilire una maggiore “integrazione europea”. A motivo di ciò si concepirebbe il “ministro delle Finanze europeo”. Tuttavia questo significherebbe una maggior ingerenza dell’Unione nella politica di bilancio dei singoli stati, compresa quindi l’Italia un altro punto è costituito dall’introduzione nel Parlamento di seggi “transnazionali”, cioè eletti collettivamente da tutti i cittadini dell’Unione. Altro obiettivo importante sarebbe la proposta di un rafforzamento dal punto di vista sociale nell’attuale UE, tramite l’introduzione di uno o più sussidi di disoccupazione raccolto e distribuito a livello europeo.
SCUOLA
Ancora una volta la filosofia del Partito Democratico è quella di avvicinare la scuola al mondo del lavoro. Si cercherà poi di combattere quella che è definita la ” burocrazia scolastica”, costituita principalmente da tutti i documenti che docenti e famiglie sono costretti a compilare per permettere agli studenti di prender parte alle diverse attività che si svolgono sia all’interno che all’esterno delle mura scolastiche. Lo stesso PD promette di aumentare gli investimenti nell’università, senza però specificare una cifra ben precisa.
LAVORO
Per quello che riguarda il lavoro l’obiettivo è aumentare le possibilità lavorative di giovani e donne, attenzionando soprattutto l’area del “Mezzogiorno”.
Per promuovere l’occupazione femminile occorre:
-il potenziamento dei servizi e dei sostegni economici per conciliare lavoro e famiglia;
-universalizzare l’indennità di maternità e ripristinare le norme di contrasto alla “dimissioni in bianco”;
-estendere il part-time agevolato e volontario;
-utilizzare la leva fiscale per favorire le assunzioni femminili specie nelle aree più svantaggiate e per alleggerire l’imposizione sul reddito delle mamme che lavorano.
Perché si registri invece un maggior impiego dei giovani nel mondo del lavoro molto passa dalla formazione. Proprio su questo punto é importante soffermarsi. Senza un’adeguata formazione, dal punto di vista lavorativo, é difficilissimo per un ragazzo trovare un’occupazione. E allora strumenti principali di questa ” operazione ” dovrebbero essere, per i giovani:
-il contratto di apprendistato da incentivare in relazione alla formazione impartita e fiscalmente agevolato per la sua trasformazione in lavoro stabile;
-una nuova regolazione dei tirocini e degli stages, che impedisca gli abusi;
-la defiscalizzazione per un primo congruo periodo di tempo delle imprese e delle attività professionali avviate da giovani.
In sostanza il programma del PD sembra recitare “meno precarietà, più sostegno alle famiglie, incentivi al lavoro femminile, tutela dei lavoratori autonomi e dei professionisti, formazione qualificata. Sviluppo, lavoro e welfare, per il “diritto unico” del lavoro.
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