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Politica

Giovanni Tria, il sostituto di Paolo Savona al Ministero dell’Economia

Dopo le varie discussioni con il Colle la poltrona del ministero dell’economia va a Giovanni Tria e Paolo Savona si sposta agli affari Europei.

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Cari amici,
le vicende per la poltrona del Ministero dell’ Economia nella formazione del nuovo governo targato Lega-M5S sono state sicuramente degne dell’ Odissea di Omero. Molto si è discusso su Paolo Savona che Di Maio e Salvini avevano designato proprio per tale Ministero e che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella non aveva accettato. Inizialmente i due capigruppo non volevano schiodarsi dalla loro decisione, accusando perfino Mattarella di attentare alle Costituzione, tuttavia alla fine hanno dovuto cedere spostando lo stesso Savona agli affari europei. Alla fine a sedere su quella poltrona tanto discussa è stato Giovanni Tria, professore ordinario di economia politica presso l’Universalità di Tor Vergata.

In passato Tria è stato consulente economico di Forza Italia ed è stato quindi molto vicino alla destra berlusconiana ma anche a tuttobil centro-destra più in generale e in particolare agli ex ministri Renato Brunetta e Maurizio Sacconi. Secondo la Stampa, Tria negli anni Sessanta e Settanta ha militato in alcune organizzazioni di studenti “maoisti”, i cosiddetti “marxisti-leninisti” che sostenevano il leader della Cina comunista Mao Zedong. Di allora, secondo la Stampa, gli è rimasta la conoscenza della lingua cinese e un buon rapporto con le istituzioni di quel paese: oggi si possono trovare diverse sue interviste alla versione italiana della radio di stato cinese. Per esempio, quella in cui lo scorso aprile Giovanni Tria commenta un intervento del presidente cinese a un congresso affermando che “il discorso del presidente Xi Jinping al Forum di Bo’ao per l’Asia dimostra la grande apertura e lungimiranza della Cina.”

La formazione economica di Tria è quella “neokeynesiano”: cioè è un economista che dà grande importanza alla domanda nella formazione della crescita economica (questa scuola di solito viene considerata la più ortodossa e di “sinistra” nelle scienze economiche). Secondo il suo curriculum è stato anche Presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione pubblica di Palazzo Chigi (precisamente dal 2008 al 2017) e membro dell’Oil, l’Organizzazione internazionale del lavoro, un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite (dal 2002 al 2006 e dal 2009 al 2012 ). Nei suoi trascorsi ha ottenuto l’ incarico di direttore del “Ceis”, “Center in Economics and International Studies” di Roma Tor Vergata, e il ruolo di vicepresidente del “Committee for Information, Computer and Communication Policy” (Iccp). Ha collaborato per diverai anni con le testate “Il Foglio” e successivamente con “Formiche.net”. Inoltre è membro del comitato scientifico della “Fondazione Magna Carta”, il cui presidente è l’ex ministro Gaetano Quagliariello.

Il professor Tria non ha tuttavia mai nascosto i suoi dubbi sull’attuale situazione dell’Unione europea ma non è un sostenitore dell’uscita dall’euro. Da un’intervista rilasciata qualche giorno prima del giuramento Tria ha in buona parte promosso la “flat tax”, i cui obiettivi, secondo lui, coinciderebbero “con l’obiettivo di riduzione della pressione fiscale come condizione di una politica di crescita, soprattutto se si vede questo obiettivo non tanto come un modo per aumentare il reddito spendibile di famiglie e imprese, e quindi sostenere la domanda interna, ma come un modo per aumentare il rendimento dei fattori produttivi, lavoro e capitale, e quindi anche degli investimenti”.
Sul “reddito di cittadinanza” il professore ha espresso qualche esitazione.

“Non sappiamo ancora cosa sarà questo reddito di cittadinanza e, quindi, le risorse richieste e l’ampiezza del pubblico dei beneficiari”, scriveva circa due settimane fa l’attuale ministro. “Esso sembra oscillare tra una indennità di disoccupazione un poco rafforzata e magari estesa a chi è in cerca di primo impiego e un provvedimento, improbabile, tale da configurare una società in cui una parte della popolazione produce e l’altra consuma”.

Ora quello che tutti sperano e che il suo sia un lavoro mirato e utile per la nostra l’Italia, con l’obbiettivo di crescere avvicinandosi a alle altre grandi potenze europee e mondiali.

Fondatore e direttore del sito www.lapoliticadelpopolo.it Coltivo quotidianamente la mia passione per la politica, l'attualità e l'informazione, cercando di coinvolgere sempre più i giovani.

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