Cronaca
La Comunità di Sant’Egidio apre le Chiese ai senzatetto per la rivoluzione di Francesco
La comunità di Sant’Egidio apre le porte delle chiesa di San Callisto a Trastevere ai senzatetto, frutto della rivoluzione di Papa Francesco.

“Ai primi freddi di questo inverno, in soli due giorni, sono morti due senza fissa dimora, prima a Verona, poi a Roma. L’ultimo, Damiano, è stato ritrovato senza vita nel parcheggio di un supermercato nel quartiere di Tor Bella Monaca. Di fronte a queste morti non si può far finta di niente. Perché si può morire di freddo, ma anche di solitudine e di indifferenza.”
Con queste parole la comunità di Sant’Egidio annuncia che aprirà dal 31 dicembre sera la chiesa di San Callisto a Trastevere, dove potranno essere ospitate 40 persone in più per la notte. Un gesto rivolto verso gli ultimi e coerente anche con le parole del pontefice che ha dato alla sua Chiesa la priorità di aiutare i più bisognosi. Lo stesso Papa ha più volte detto che lui vorrebbe:
“Una Chiesa povera e per i poveri”
La Rivoluzione di Franceso
Non c’è dubbio che all’interno delle mura ecclesiastiche questo nuovo pontefice stia cercando di operare una vera e propria rivoluzione. Come scrive Antonio Spadaro su Repubblica “Francesco si assume la responsabilità di posizioni rischiose“, ecco perché non ha paura di scagliarsi contro il capitalismo finanziario speculativo, o di definire la tragedia dei migranti “vero nodo politico globale.”
Può essere definito come storico inoltre l’incontro di febbraio in Vaticano: i responsabili delle Chiese di tutti i continenti hanno affrontato la piaga degli abusi sui minori compiuti in ambito ecclesiale e lo hanno fatto dinanzi al mondo intero con coraggio e trasparenza. “Siamo-ha detto il pontefice- dinanzi a un problema universale e trasversale che purtroppo si riscontra quasi ovunque. Dobbiamo essere chiari: l’universalità di tale piaga non diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa. La disumanità del fenomeno a livello mondiale diventa ancora più grave e più scandalosa nella Chiesa, perché in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica.” Proprio per questo il Papa ha deciso di abolire il segreto pontificio per i casi riguardanti il delitto di pedopornografia.
Il Pontefice inoltre in questo 2019 ha anche preso delle posizioni sui denari della Santa Sede per gli ultimi scandali autorizzando un’indagine della magistratura vaticana nei confronti di diverse persone al servizio della Santa Sede riguardo alcune operazioni finanziarie. E a proposito dell’Obolo di San Pietro, precisa che” è buona amministrazione far fruttare i soldi ricevuti e non metterli nel cassetto“. Ma l’investimento deve essere sempre “morale”, perché il denaro sia al servizio dell’evangelizzazione e dei poveri.
Un Pontefice che senz’altro sta portando delle piccole ma significative rivoluzioni all’interno della chiesa, ma quest’ultima è davvero pronta ad accoglierle?
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