Politica
Il ministro Fioramonti si dimette: insufficienti i soldi sull’istruzione
Il ministro Lorenzo Fioramonti ha rassegnato le sue dimissioni dall’incarico dato l’insufficienza degli investimenti predisposti dalla manovra per l’istruzione.

Anche a Natale le polemiche tra la maggioranza non mancano. Nella giornata di ieri dopo i vari rumors il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con un post su facebook ha ufficializzato le sue dimissioni.
Il motivo delle dimissioni è ben noto: il Ministro infatti non ha ottenuto i 3 miliardi chiesti per la scuola e l’università. Sono solamente 2 quelli stanziati dall’attuale governo in manovra. Nel post inoltre egli rivendica ciò che è stato fatto dal Ministero sotto la sua guida :
lo stop ai tagli, la rivalutazione degli stipendi degli insegnanti (insufficiente ma importante), la copertura delle borse di studio per tutti gli idonei, un approccio efficiente e partecipato per l’edilizia scolastica, il sostegno ad alcuni enti di ricerca che rischiavano di chiudere e, infine, l’introduzione dell’educazione allo sviluppo sostenibile in tutte le scuole (la prima nazione al mondo a farlo).
Molte sono state le critiche e le lodi per le dimissioni del Ministro Fioramonti anche all’interno della maggioranza. Fatto sta che le sue dimissioni hanno fatto cadere l’attenzione sul mondo dell’Università e della Ricerca e di come l’Italia in confronto agli altri Stati europei non investe abbastanza risorse.
Non tutti sanno che negli ultimi anni l’Unesco con il suo istituto di statistica ha fatto degli studi per provare a stilare una classifica dei Paesi che investono maggiormente in Ricerca e Sviluppo.
La spesa globale in ricerca e sviluppo ha raggiunto un livello record di quasi 1,7 trilioni di dollari USA. Circa 10 paesi rappresentano l’80% della spesa. Naturalmente l’Italia non è assolutamente presente tra questi 10 Paesi e si colloca nella fascia più bassa a livello europeo. Inoltre la spesa pubblica italiana per l’istruzione continua a essere tra le più basse dell’Ue. Secondo la fotografia scatta dal recente rapporto stilato dall’Ocse nella nostra Italia sono moltissimi giovani che non studiano, non lavorano e non si formano; la percentuale dei laureati resta tra le più basse e molti fanno fatica a trovare lavoro; per finire, la spesa per l’istruzione è ancora inferiore alla media di più di un punto percentuale.
Il Problema dell’istruzione è un problema che il nostro Paese dovrebbe affrontare seriamente, però purtroppo è anche vero che quasi tutti coloro che hanno ricoperto il prestigioso incarico hanno pensato a cancellare ciò che avevano fatto i loro predecessori invece di concentrarsi sui problemi da affrontare come ha fatto notare anche Mara Carfagna, fondatrice di Voce Libera.
A nostro parere inoltre le dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti sono sinonimo di serietà ma anche di rispetto per il ruolo ricoperto. Un ruolo che presuppone passione per quello che si fa e noi crediamo che lui abbia dimostrato di averne parecchio nonostante le varie polemiche su alcune sue proposte( come la tassa sulle merendine..) che spesso sono state utilizzate ingiustamente come oggetto di propaganda.
Abbiamo bisogno di una generazione che sia capace di innovare. Un mondo diverso immaginato dalle nuove leve, un’economia differente. Conto molto sulla capacità creativa degli studenti: troveremo il modo per ascoltarli, aspetto idee moderne. Mio figlio che fa le superiori mi ha detto: papà, parlate tanto di innovare ma noi continuiamo a studiare eroi e guerre. Ho dovuto dargli ragione
Lorenzo Fioramonti
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