Cronaca
Una costruzione non consensuale
Un impianto di biogas costruito vicino zone abitative: due comuni in conflitto.

di Matteo Migliore
L’8 Agosto 2019 l’ufficio SUAP del Comune di Modica ha approvato il progetto di costruzione di un impianto per la produzione di bio-metano, dichiarando la pubblica utilità, l’indifferibilità e l’urgenza dell’intervento. L’impianto si estenderà per una superficie di settantamila metri quadri e sarà composto da sette vasche di digestione da 32 metri di diametro, 2 ciminiere da 12 metri e una di riserva di 10 metri con una produzione standard di 499 metri cubi per ogni ora.
Un impianto all’avanguardia secondo il progetto, che verrà edificato nella splendida contrada Zimmardo-Bellamagna, zona agricola di interesse archeologico e naturalistico, a poche centinaia di metri dalle aree abitative del Comune di Pozzallo. La contrada è nota alle cronache per altri progetti speculativi, come un impianto a biomassa e un kartodromo, anch’essi autorizzati ma mai costruiti, per ricorsi legati ai vincoli.
La notizia è veramente singolare, così da aver generato un enorme protesta da parte dei cittadini di Pozzallo e dai residenti della zona, infatti per loro questo evento risulta essere una vera e propria scorrettezza istituzionale, proprio perchè il Comune di Modica ha autorizzato il progetto in fretta e furia, affinchè meno persone possibili potessero venirne a conoscenza.
I cittadini di Pozzallo, in segno di protesta alla realizzazione dell’impianto di biogas, hanno partecipato lo scorso lunedì 16 Dicembre ad una manifestazione cittadina organizzata dal Comitato Ambientale di Pozzallo. Molti i giovani presenti, tra cui uno di loro, lo studente Matteo Migliore, ha preso parola annunciando “noi giovani non siamo contrari alla costruzione di un opera industriale all’avanguardia come questa ma siamo contrari al fatto che venga costruita vicino le nostre case”. Prende parte agli interventi anche il Sindaco di Pozzallo dott. Roberto Ammatuna, il quale ha affermato “di essere disponibile a soluzioni alternative in quanto le aspettative della comunità di Pozzallo non possono essere disattese e che i pozzallesi non si arrenderanno in questa battaglia”.
Questa manifestazione ha dimostrato che tutta la comunità pozzallese, in sintonia con tanti suoi concittadini, è estremamente compatta nel chiedere con forza atti concreti che vadano nella direzione di uno spostamento in altra sede di un impianto che potrebbe arrecare danni incalcolabili alla salute e all’economica turistica della città.
E proprio per rimanere su questa direzione, il Sindaco di Pozzallo, non constatando nessuna risposta da parte del Sindaco di Modica Ignazio Abbate, ha proceduto alle vie legali procedendo a fare ricorso al Tar e a scrivere una lettera al vescovo di Noto Monsignor Antonio Staglianò.
“Sull’impianto di bio-metano vi sia un dibattito onesto e trasparente”. Questo è l’auspicio, prendendo spunto da ciò che ha scritto Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato Si” sul tema dell’ambiente, arriva dal vescovo di Noto. Staglianò ha risposto con solerzia alla richiesta del sindaco di Pozzallo, Ammatuna che, come aveva anticipato in occasione della manifestazione di protesta che si è tenuta il 16 dicembre scorso, ha ritenuto opportuno l’intervento della chiesa su una questione che vede contrapporsi due Comuni e l’interesse imprenditoriale prevalere sulla volontà di un’intera comunità. Il vescovo risponde declinando il suo vivo interesse a pacificare le due città e a trovare un comune accordo per costruire città per il bene comune nel solco di Giorgio La Pira e del suo sogno di costruire città vive.
La questione arriva anche nelle mani del governo centrale a Roma, infatti il 24 dicembre scorso, i cittadini pozzallesi hanno consegnato alla ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, la quale era in visita a Modica per confrontarsi con i produttori della zona, con le associazioni di categoria e con tutto il mondo agricolo in generale, un dossier del caso e sono in attesa di risposta. Insieme alla ministra Bellanova è stato anche sollecitato, nella giornata di ieri 7 Gennaio anche il ministro per il Sud e per la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, in visita a Ragusa, al quale una rappresentanza dei cittadini pozzallesi ha consegnato il delicato caso.
I cittadini di Pozzallo sono in attese di risposte e sperano che il caso venga chiuso con la non costruzione dell’impianto di bio-metano in contrada Zimmardo-Bellamagna.
Un riferimento storico ci descrive che dal 12 Gennaio 1829, Francesco I Re delle Due Sicilie firmò il decreto di erezione di Pozzallo e da quel giorno, neppure un secolo e mezzo di unità è bastato per riequilibrare questo deficit territoriale che è stato il più alto e salato prezzo pagato dalla sospirata autonomia amministrativa di Pozzallo ed è per questo che ancora nel 2020 accadono, in questo territorio, questi eventi di costruzione non consensuali.
-
Cronaca3 anni ago
Da cameriere a camerata: il ristorante che serve fascismo
-
Cronaca3 anni ago
Sessismo e violenza nei social: il degrado che respirano le donne
-
Cittadini3 anni ago
Gorgia, per intendere e comprendere la morale
-
Cittadini3 anni ago
Maxiprocesso: le persone e le storie. Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi
-
Società3 anni ago
L’incomprensibile discorso di Diletta Leotta a Sanremo
-
Cittadini3 anni ago
Caro Pillon, tieni giù le mani dai bambini
-
Politica3 anni ago
L’on. Zan:” Invece che approvare la legge contro la discriminazione si continuano a proferire frasi omofobe e razziste”
-
Cittadini3 anni ago
Non possiamo sprecare altro tempo