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Brexit, l’ultima Plenaria del Regno Unito
E’ iniziata al Parlamento Europeo l’ultima seduta plenaria sul Regno Unito per quanto riguarda la Brexit. Ammettiamolo, seguirla è stato davvero molto difficile, ecco qui un riassunto di tutto quello che è successo.
E’ iniziata il 13 Gennaio la seduta Plenaria del Parlamento Europeo e, per l’ultima volta, la bandiera del Regno Unito sventolerà nei cieli di Strasburgo. Ma facciamo un passo indietro: cos’è la Brexit e quali le saranno le conseguenze?
In modo molto intuitivo, il termine “brexit” indica l’uscita inglese dall’Unione Europea, come del resto sancito dal voto del Referendum del 23 Giugno 2016.
L’allora Premier Cameron, sebbene dopo un primo parere favorevole, ha tentato, senza alcun successo, di convincere gli elettori a votare per il ‘Remain‘ e, probabilmente, il non aver mai preso una posizione definitiva sulla questione, ha portato al sorprendente risultato a favore della ‘Brexit‘ con il 51,89% contro il 48,11% .
Le dimissioni di Cameron furono dunque una delle prime conseguenze della Brexit. A rimpiazzarlo fu Theresa May, leader del Partito Conservatore e Primo Ministro fino al 24 Luglio 2019, che tentò, fallendo per ben tre volte, di far approvare ai deputati britannici l’accordo da lei trovato con l’UE.
Nell’accordo siglato da May, si poneva l’attenzione sul cosiddetto ‘backstop‘ e sul confine irlandese: il Regno Unito sarebbe rimasto infatti all’interno di un’unione doganale con il resto dell’UE, finchè non fosse stato trovato un accordo per evitare il ritorno di una frontiera fisica tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda al termine della fase transitoria, cioè entro dicembre 2020 (salvo proroghe).
Nell’accordo May, dunque, l’Irlanda del Nord non sarebbe solo rimasta parte dell’unione doganale con il resto del Regno Unito, ma anche del mercato unico europeo. Con la vittoria dei Tory, Boris Johnson è diventato Primo Ministro, basando l’intera campagna elettorale sul ‘Get Brexit done‘.
Con il nuovo accordo, le cose cambiano leggermente:
- il Regno Unito esce del tutto dall’unione doganale, e quindi potrà concludere liberamente accordi commerciali con Paesi terzi;
- per un periodo di almeno cinque anni, ci sarà una frontiera “legale” tra le due Irlande, ma in concreto la frontiera sarà nel Mare d’Irlanda, tra Gran Bretagna e Irlanda.
Secondo quanto affermato da Johnson al Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, non ci sarà alcuna estensione del periodo “d’implementazione” dell’accordo di divorzio dall’UE oltre il 31 Dicembre 2020.
La Camera dei Comuni ha infatti approvato la legge attuativa sul recesso dall’UE con 330 sì e 231 no. Ora tocca alla Camera dei Lord, poi all’Europarlamento per la ratifica.
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