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Politica

Una miccia si accende: ritorno al tri-polarismo?

Nella Prima Repubblica la scelta era tripartita: sinistra, centro, destra. Nella Seconda, invece, nasce il bipolarismo stile USA: centro-sinistra e centro-destra. Oggi, nella Terza Repubblica, si parla di ritorno al tripolarismo con l’ascesa negli scorsi anni del M5S, ma è davvero così?

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di Mattia Patrini

Le elezioni regionali in Puglia si avvicinano: si voterà in tarda primavera.

Domenica 12 gennaio il governatore uscente Michele Emiliano (coalizione di centro-sinistra) ha vinto le primarie col 70% dei voti. Pochi giorni dopo, il leader di Italia Viva a “L’Aria che Tira” su LA7 ha annunciato di non appoggiare Emiliano e di presentare un candidato proprio. A sostegno di queste parole intervengono subito Carlo Calenda (Azione) e successivamente Benedetto Della Vedova (+Europa), confermando la volontà di presentare una coalizione con un candidato alternativo a quello del centro-sinistra (coalizione che parte da La Sinistra fino ad arrivare al Partito Democratico, passando per i Verdi e numerose liste civiche) e a quello del centro-destra, diretto principalmente da Lega e Fratelli d’Italia.

Calenda a sinistra e Renzi a destra

Sembrerebbe un fattore singolare, isolato dal resto delle vicende, ma se torniamo sulle parole dell’ex vicepremier si accende una lampadina:

“Se Zingaretti pensa che la soluzione sia aprire alle Sardine, alla società civile e alla CIGL, magari riassorbendo LeU, noi di Italia Viva non saremo in difficoltà. Anzi, ci si apre un’autostrada. Spostandosi sulla piattaforma di Corbyn e Sanders si perde. Noi siamo un’altra cosa: una casa accogliente per tutti i riformisti.

Il polo anti-sovranista è ampio e comprende principalmente le forze di centro e di sinistra, ma i moderati temono una deriva populista del Partito Democratico, fattore già noto invece per il Movimento 5 Stelle. Il leader di +Europa conferma questo timore:

“La scelta del PD di consolidare l’alleanza col M5S e di appiattirsi sulle scelte rischia di aprire anche per loro la via al populismo.”

Calenda a sinistra e Della Vedova a destra

In questo modo, si scava un solco nelle forze opposte al sovranismo: da una parte la sinistra a rischio populismo e dall’altra i moderati di centro. Della Vedova continua:

“Vogliamo costruire un’alternativa europeista e liberal-democratica tanto al populismo di sinistra (se questo è il destino del PD), quanto al nazional-populismo di Salvini e Meloni.”

Saranno le elezioni regionali in Puglia a decretare l’inizio del nuovo tripolarismo?

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