Cronaca
Una Vela contro Gomorra?
Tra silenzi e applausi giovedì è iniziata la demolizione della vela verde di Scampia: un segno di speranza o “un grande gesto mediatico”?

L’obiettivo dell’architetto Francesco Di Salvo era quello di creare ed unire una comunità, negli anni ’80, invece, le Vele divennero il regno dei Boss.
Giovedì alle 11.17 della mattina, tra silenzi e applausi, la Vela Verde di Scampia inizia a crollare. I lavori, sotto la direzione dell’Ingegnere Nicola Salzano De Luna, dovrebbero proseguire per circa quaranta giorni, dove, come in un’operazione chirurgica, si andranno a separare pezzo per pezzo, le parti dell’edificio.
“È un giorno importante, è una gioia immensa, è la dimostrazione che Scampia non è solo Gomorra ma è vita, dignità e voglia di esserci”
il rappresentante del Comitato Vele, Lorenzo Liparulo
Un progetto ambizioso e all’avanguardia, con alloggi e negozi che avrebbero dovuto richiamare i vicoli di Napoli, è divenuto invece un emblema di degrado e di violenza per il quartiere. Fin dagli anni ’80 avvennero le prime occupazioni abusive, dove centinaia di famiglie vivevano in condizioni durissime data l’assenza dei servizi.
Un’isola di criminalità ben protetta, dove mentre persone in precarie condizioni socio-economiche si rifugiavano, una criminalità organizzata trovava terreno fertile per i suoi traffici.
Una delle cause principali dell’esplosione dei traffici di droga fu dovuta infatti alla decisione di ospitare un centro di somministrazione del metadone proprio nei pressi delle Vele. Gli introiti della Camorra per il solo business dello spaccio di stupefacenti sono quantificabili in milioni di euro. Non era difficile dunque per la criminalità comprare il silenzio delle autorità, nonostante i continui arresti da parte delle forze dell’ordine.
Il progetto ‘Restart Scampia‘ vale 27 milioni di euro, di cui 9 finanziati dal Comune di Napoli grazie al PonMetro. Inoltre, 18 milioni sono stati messi a disposizione tramite il ‘Bando Periferie‘ dai Governi Renzi e Gentiloni, a cui vanno aggiunti altri 30 milioni del programma “Patto per lo sviluppo della città di Napoli“. In arrivo ci sono 50 milioni richiesti e confermati dal governo.
L’iniziativa di rigenerazione urbana prevede, in una prima fase, l’abbattimento di tre “Vele” e la riqualificazione della quarta. Successivamente, l’accrescimento dei servizi, la realizzazione di asili nido, scuole materne e scuole superiori, nuove strutture commerciali, artigianali e culturali, il potenziamento dei servizi sociali e nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. Ad oggi, sono stati trasferiti nei nuovi alloggi circa 800 nuclei familiari.
Sebbene, dopo quarant’anni, l’abbattimento della Vela Verde segna per molti il riscatto di Scampia, non mancano critiche e parole di sconforto.
“Per guarire Scampia non basta distruggere uno dei simboli del degrado. La rinascita del territorio avviene con il lavoro, con gli investimenti, con l’attenzione costante. E, per ora, questo è solo un grande gesto mediatico” commenta su Facebook Roberto Saviano.
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