Cronaca
Aggiornamenti: Patrick George Zaky trasferito in un altro carcere
Nonostante in questo momento l’attenzione pubblica è concentrata sul Coronavirus è importante non far abbassare l’attenzione internazionale su Patrick: ecco gli ultimi aggiornamenti.

Continuano ad arrivarci, purtroppo, notizie poco rassicuranti dall’Egitto, dove Patrick George Zaky, il ricercatore egiziano dell’Università di Bologna, viene trattenuto dal 7 Febbraio.
Durante la breve udienza del 15 Febbraio, il giovane, dichiarandosi innocente, testimoniò di essere stato torturato per diverse ore. Tuttavia venne respinta la richiesta di scarcerazione dei suoi legali.
Nella seconda udienza del 22 Febbraio a Mansoura, circa 120 km dal Cairo, il ricercatore ventottenne ha ribadito che gli account social incriminati non gli appartengono e che nei giorni delle proteste non autorizzate dal Governo (23 e 24 Settembre 2019) si trovava in Italia (già dal 28 Agosto 2019) proprio per preparare il Master.
Ricordiamo che, da quanto è emerso, Zaky è accusato di diffusione di notizie false e partecipazione a manifestazioni non autorizzate.
E’ soltanto di due giorni fa la notizia di un nuovo trasferimento per il giovane e di un’ulteriore restrizione delle visite (negate fino al 5 Marzo), comunicato direttamente alla famiglia, contrariamente a quanto promesso dal procuratore.
Ai genitori e alla sorella di Patrick, disperati, non sono state date spiegazioni in merito al trasferimento, segnale di una probabile complicazione sul caso, in linea con quanto accaduto sabato agli amici, agli avvocati e ai giornalisti maltrattati nel Tribunale dalle forze dell’ordine presenti.
Ad aggravare la situazione, l’allergia agli occhi che il giovane (non fumatore) ha sviluppato a causa del fumo, data la condivisione della cella insieme ad altri 34 detenuti.
Riccardo Noury , il portavoce di Amnesty International in Italia, ha commentato su Twitter: “Altri 15 giorni di detenzione preventiva per Patrick Zaky. Una decisione crudele ma che non fermerà in alcun modo la mobilitazione per ottenere il suo rilascio”. Seguiremo ulteriori aggiornamenti.
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