Economia
Coronavirus: Milano Fashion Week senza cinesi
L’impatto del coronavirus ha avuto riscontri negativi anche per la settimana milanese della moda.

In questi giorni l’argomento che scorre veloce tra giornali, telegiornali, talk show ecc. é quello del Coronavirus. A seguito dei contagi emersi in Italia, sono state prese misure precauzionali specifiche.
Tutto ciò ha portato anche al blocco dei voli in arrivo dalla Cina in Italia per evitare ulteriori possibili contagi, escludendo così automaticamente i cinesi dalla partecipazione alla settimana milanese della moda.
Il coronavirus ha colpito la Milano Fashion Week che ha riscontrato un calo dell’80% di cinesi tra giornalisti, operatori del settore e buyers che siedono in prima fila alle sfilate per scegliere i capi da acquistare. Il mercato dei consumatori cinesi nella moda italiana ha da sempre rappresentato un terzo del business totale.
La Cina è uno dei paesi più importanti per l’export del fashion italiano.
Il blocco degli arrivi dei voli in Italia della popolazione cinese ha avuto forti ripercussioni anche economiche. Numerose case di moda hanno deciso di trasmettere le proprie sfilate in streaming in modo da permettere ai cinesi di seguirle anche da lontano.
Ma il popolo cinese ha sempre amato testare di persona e toccare con mano i tessuti e i capi da acquistare, anche per questo le vendite accuseranno un forte calo. Molti negozi monomarca delle aziende italiane in terra cinese hanno dovuto momentaneamente abbassare le saracinesche andando così a contribuire alla discesa dei fatturati.
Armani ha deciso di svolgere la sua sfilata a porte chiuse, per tutelare il pubblico ed evitare altri possibili contagi.
Da non sottovalutare è anche l’impatto che l’arrivo del virus ha avuto non solo direttamente per le sfilate. La settimana della moda porta con sé un movimento nella città che si divide tra hotel, locali, ristoranti, shopping.
Numerose prenotazioni di hotel e ristoranti sono state annullate quando normalmente la città in quei giorni registrava il tutto esaurito.
Dati che ad una prima lettura possono spaventare se si pensa all’onda economica che si muove.
Dopo queste notizie sconcertanti, non possiamo fare altro che unirci al mondo della moda per stringerci intorno al popolo cinese mostrandogli solidarietà.
“China, we are with you”
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