Cultura
Catilina e la lotta di classe
Catilina, affiancato dal suo generale Gaio Manlio, trova nella lotta di classe lo strumento perfetto per distruggere la repubblica romana.

La congiura di Catilina è forse il primo esempio nella storia di tentativo di rivoluzione proletaria. Catilina, patrizio di nascita, intorno primo secolo avanti Cristo, guidò la plebe romana in un tentativo di rivolta contro il Senato oligarchico. Dopo una carriera politica frustrante (due elezioni mancate al consolato), Catilina conquista il favore della plebe promettendo una distribuzione di terre pubbliche, e la cancellazione dei debiti, come i Gracchi prima di lui. Sfruttati e oppressi furono da quel momento la sua base “elettorale”. Anche se è un Patrizio, ridotto in povertà, Catilina diventa il campione del proletariato
La figura di Catilina è stata unanimemente demonizzata dagli storici suoi contemporanei. Accusato di tutti i vizi, dal bere il sangue dei nemici alla lussuria e corruzione, era tuttavia anche considerato un uomo intelligente e capace. Il libro scritto da Sallustio all’inizio del I secolo A.C, “La Congiura di Catilina”, racconta la storia del tentativo di Catilina di rovesciare lo stato romano. Sallustio da buono stoico, non risparmia le critiche rivolte al carattere dissoluto e privo di morale di Catilina, ma ne sottolinea anche le doti di grande combattente forgiato dalla guerra e dall’esercito, al contrario di una classe dirigente romana corrotta e depravata.
La sua decisione nella battaglia di Pistoia di combattere a piedi invece che a cavallo – per mettersi allo stesso livello dei suoi soldati – lo farà uccidere.Il bisogno di emancipazione delle classi proletarie e le grosse diseguaglianze che separavano Patrizi e Plebei, portarono Catilina a cavalcare quell’ondata di malcontento generale che farà quasi uccidere il console Cicerone. Catilina non può essere considerato solo un prepopulista.
La prova, a mio avviso, si ricava dal modo in cui morì in battaglia, accanto ai suoi uomini. La sua decisione nella battaglia di Pistoia di combattere a piedi invece che a cavallo – per mettersi allo stesso livello dei suoi soldati – lo condannerà. Catilina dimostrò di saper rimanere fedele alle sue posizioni fino alla fine. Quanto in quelle posizioni credesse veramente o quanto fossero invece strumentali per conquistare il consenso, non è dato sapere con certezza. Ma certamente Catilina era anche dotato di una forte carica ideale.
La lotta di classe, che Marx sostiene e predica in tutti i suoi scritti, è alla base della rivolta capeggiata da Catilina. Una società fondata su caste, ingiustizie, privilegi e sfruttamento aveva debilitato lo Stato romano. Nella congiura di Catilina si evidenziano tutte le contraddizioni che porteranno, nel giro di pochi anni, al crollo della Repubblica. Catilina è un personaggio controverso, spietato e duro, ma coraggioso e paladino dei deboli al tempo stesso. Un vero rivoluzionario.
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