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Economia

Sure: Sussulto Ue

La prima fatidica mossa della Ue è finalmente arrivata. Si tratta del Sure, programma volto a proteggere l’occupazione dei singoli Paesi.

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Nei giorni scorsi gran parte dei Paesi della Ue avevano chiesto a gran voce un colpo di coda da parte di Bruxelles, e questo colpo di coda finalmente è arrivato. Si chiama Sure che tipicamente significa “sicuro” ma che in questo caso altro non è che l’abbreviazione di ” Support to mitigate unemployment risks in emergency“.

Abbreviazioni o meno questo è un piano che cerca di mettere al sicuro il lavoro sopratutto dei Paesi più colpiti, attualmente Italia e Spagna, ma è facilmente prevedibile che alla fine di questa pandemia a colpire saranno tutti i Paesi allo stesso modo. Ma andiamo al sodo:

Cos’è il S.U.R.E?

Ursula Von Der Leyen

Il Sure è un programma, lanciato dalla Commissione dell’Unione Europea, di breve periodo che salverà milioni di posti di lavoro durante la crisi e ci permetterà successivamente di riavviare rapidamente il motore economico dell’Europa. 

Questo programma erogherà prestiti per 100 miliardi, garantiti per 25 di miliardi dagli Stati membri. Questi finanziamenti sono destinati ad affrontare improvvisi aumenti della spesa pubblica destinati a salvare l’occupazione.

I prestiti da 25 miliardi sono garanzie ” aggiuntive” ma non necessarie dovute sostanzialmente al fatto che il bilancio pluriennale della Ue,in scadenza nel 2020, non è stato ancora ridiscusso un pò per le divisioni di vedute dei Paesi un pò a causa proprio del Covid-19.

Questi prestiti saranno dati a tassi bassi per coprire i costi dovuti ai vari schemi di protezione, del lavoro a orario ridotto o per altre misure simili messe in campo per i lavoratori autonomi,che le Nazioni usano e useranno in risposta alla pandemia causata dal coronavirus.

La tipologia di questi prestiti è in stile back-to-back, un tipo di operazione molto utilizzata dalla Commissione anche all’epoca della crisi finanziaria, che consiste in genere nella concessione, da parte di un’impresa e di una controllata, in questo caso di due istituzioni pubbliche, che risiedono in Paesi diversi, di finanziamenti incrociati di eguale importo e con la stessa struttura temporale.

Questo fondo, che verrà approvato formalmente oggi, raccoglierà risorse sui mercati emettendo bond con tripla A che verranno poi girati ai Paesi che ne hanno bisogno con scadenze a lungo termine. A lanciare il programma è stata,ovviamente, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen:

“Per affrontare la crisi Covid-19 servono solo le risposte più forti, dobbiamo usare ogni mezzo a nostra disposizione. Ogni euro disponibile nel bilancio dell’Ue verrà reindirizzato per affrontare la crisi, ogni norma sarà facilitata per consentire ai finanziamenti di fluire rapidamente ed efficacemente”

Concludendo poi con:

“Con un nuovo strumento di solidarietà, mobiliteremo 100 miliardi per mantenere le persone nei loro posti di lavoro e sostenere le imprese – ha aggiunto – stiamo unendo le forze con gli Stati membri per salvare vite umane e proteggere i mezzi di sussistenza. Questa è solidarietà europea”.

Infine è intervenuto anche Gentiloni, sulla questione Mes ha chiarito che il Mes non è attuabile per questo tipo di emergenza ergo non è stato pensato per una crisi di sistema bensì per un crisi di singoli Paesi, nello specifico :

“Abbiamo obiettivi comuni, li dobbiamo finanziare in comune. Lo abbiamo fatto come Commissione sulla disoccupazione, lo possiamo fare a breve sul sostegno alla liquidità per le imprese attraverso la Bei, lo dobbiamo fare anche per quella che sarà la rinascita: c’è la proposta francese di creare un fondo comune attraverso bond per raccogliere i soldi che serviranno quando saremo usciti dal’emergenza sanitaria. Bond – ha concluso il commissario Ue – non è quindi una parolaccia. Stiamo tutti parlando di bond comuni europei per degli obiettivi comuni”. 

Insomma una risposta da parte della Ue è arrivata, ovviamente non è ancora abbastanza, ma come si suol dire meglio tardi che mai.

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