Musica
Buon viaggio Maestro
“Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono.” Ezio Bosso, un’anima grande che se ne va.

“La musica, tra le tante cose belle che offre, ha la caratteristica di essere non un prodotto commerciale, ma tempo condiviso. E quindi in questo senso il tempo come noi lo intendiamo non esiste più.”
Ezio Bosso, “il pianista che sapeva commuovere”, si è spento questa notte, a 48 anni, nella sua casa a Bologna. Musicista, pianista, direttore d’orchestra, compositore e un’anima grande: questo e molto altro era Ezio. La notizia della sua scomparsa ha gettato nello sconforto non soltanto il mondo musicale nazionale e internazionale, ma l’intera comunità artistica, civile e politica.
Ezio era nato a Torino, si avvicinò alla musica a soli quattro anni, grazie ad una prozia pianista e al fratello musicista. In conservatorio conobbe Oscar Giammarinaro, il futuro cantane degli Statuto, e suonò per circa un anno e mezzo con questo gruppo con il nome d’arte di Xico. Esordì giovanissimo in Francia, a 16 anni, e iniziò a girare per le orchestre europee. Grazie all’incontro con Ludwig Streicher, che lo indirizzò allo studio di Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna, la sua carriera spiccò il volo.
Nel 2011, purtroppo, venne colpito da una sindrome autoimmune e subì un intervento per l’esportazione di una neoplasia. Continuò tuttavia, sempre con un magnifico sorriso stampato in volto, a suonare, comporre e dirigere. Successivamente, il peggioramento di una malattia neurodegenerativa, lo ha costretto, nel Settembre del 2019, ad abbandonare il piano.
“Si dice che la vita sia composta da 12 stanze. 12 stanze in cui lasceremo qualcosa di noi che ci ricorderanno. 12 le stanze che ricorderemo quando saremo arrivati all’ultima. Nessuno può ricordare la prima stanza dove è stato, ma pare che questo accada nell’ultima che raggiungeremo. Stanza, significa fermarsi, ma significa anche affermarsi.”
Negli anni novanta ha partecipato a numerosissimi concerti sulla scena internazionale, esibendosi sia come solista che come direttore o in formazioni da camera. Ha diretto le orchestre: London Symphony, London Strings, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Filarmonica ‘900 e Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Dal 1° Ottobre 2017 al 14 Giugno 2018 è stato direttore stabile residente del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Dalla primavera del 2017 Bosso è stato testimone e ambasciatore internazionale dell'”Associazione Mozart 14“, eredità del Maestro Claudio Abbado.
“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme.”
La sua musica è stata commissionata e utilizzata da importanti istituzioni operistiche, da coreografi e da registri. Ha scritto anche musica da film, lavorando con Gabriele Salvatores per cui compose la colonna sonora di Io non ho paura, Quo vadis, Baby? e de Il ragazzo invisibile.

Visse tra Londra, dove ricoprì il ruolo di direttore stabile e artistico del The London Strings , e Bologna, dove è stato direttore principale ospite del Teatro comunale. Nel mentre, tornava spesso a Torino per offrire la sua collaborazione a progetti sociali e divulgativi. Nel 2013 avviò un’importante collaborazione con l’amico violoncellista Mario Brunello. Nel 2014 avviò la collaborazione alla testa della London Symphony Orchestra. Nel 2015, l’Università Alma Mater di Bologna gli commissionò una composizione dedicata alla Magna Charta delle Università Europee. “The 12th Room“, il suo primo disco da solista, è uscito il 30 Ottobre del 2015 ed Ezio si esibì con il brano Following a bird durante la seconda serata di Sanremo 2016.
La musica lo ha tenuto in vita fino all’ultimo. Gli ultimi mesi di lockdown hanno reso la sua quotidianità più sofferta, le giornate scorrevano fra lo studio di nuove partiture e le letture. Stava immaginando nuovi modi di fare musica nel rispetto delle distanze, molti i progetti in mente. Ancora una volta, il mondo sarà un posto più vuoto e più silenzioso.
Buon viaggio Maestro, che la tua musica e il tuo sorriso possano accompagnarti ancora.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca3 anni ago
Da cameriere a camerata: il ristorante che serve fascismo
-
Cronaca3 anni ago
Sessismo e violenza nei social: il degrado che respirano le donne
-
Cittadini3 anni ago
Maxiprocesso: le persone e le storie. Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi
-
Cittadini3 anni ago
Gorgia, per intendere e comprendere la morale
-
Società4 anni ago
L’incomprensibile discorso di Diletta Leotta a Sanremo
-
Cittadini3 anni ago
Caro Pillon, tieni giù le mani dai bambini
-
Politica3 anni ago
L’on. Zan:” Invece che approvare la legge contro la discriminazione si continuano a proferire frasi omofobe e razziste”
-
Cittadini3 anni ago
La filosofia dell’attesa nel testo di “Costruire” di Niccolò Fabi