L'Angolo Arcobaleno di Lesbica Moderna
Una settimana di Americhe: da George Floyd alla Costa Rica
Protagonista di questa settimana è l’America, quella razzista che uccide George Floyd, un uomo afroamericano disarmato, e quella inclusiva della Costa Rica.

Scorrono senza sosta alla tv le immagini di quanto sta accadendo a Minneapolis. Impossibile non soffermarsi a guardare questa città d’acqua (è infatti ricca di laghi e cascate) ridotta letteralmente a ferro e fuoco. La protesta che si gonfia come gli incendi che dilaniano le afose estati sarde, si sta propagando in America. George Floyd era un uomo di 46 anni che ora verrà ricordato per sempre da tutto il mondo per essere stato ucciso senza pietà, soffocato dalle ginocchia di chi doveva proteggerlo e non ha saputo ascoltarlo. George Floyd oggi è divenuto il simbolo della violenza della polizia statunitense contro gli afroamericani. Non è un fenomeno sconosciuto. Perfino in Europa sappiamo bene che l’America ha questo problema, ce lo raccontano le serie tv, i libri, i talk show, le notizie. Eppure è irrisolto.
Così, per porre fine finalmente ad una vera e propria piaga, il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha pensato bene di schierare il maggior numero di forze armate possibili e liquidare i manifestanti come “criminali” ovunque, perfino su Twitter (dove il suo profilo è stato segnalato – ironia della sorte – per “istigazione alla violenza”). Infine, per sedare ulteriormente gli animi, qualche ora fa sono stati arrestati in diretta da Minneapolis, alcuni giornalisti della CNN, rei di filmare le proteste che stavano avvenendo. Questo sì, un atto veramente rivoluzionario: raccontare la realtà!
L’ America ha deciso – senza creare stupore alcuno – di risolvere il problema con la repressione. Dura, spietata, senza esclusione di colpi.
La Costa Rica

Da quella stessa parte del mondo, solto un più a Sud, questa settimana è giunta anche una bella notizia: la Costa Rica, Paese dell’America Latina, ha celebrato i suoi primi matrimoni omosessuali il 26 maggio. La prima coppia a convolare a nozze è stata quella formata da Daritza Araya e Alexandra Qu Castillo, in diretta tv con grande gioia del presidente Carlos Alvarado. “Il Costa Rica riconosce ufficialmente il matrimonio egualitario. Oggi celebriamo la libertà, l’uguaglianza e le istituzioni democratiche. Possa l’empatia e l’amore essere la bussola che ci consenta di andare avanti e costruire un Paese in cui tutte le persone si ritrovino” ha twittato durante la cerimonia.
Un Paese talmente inclusivo che pur esplicitato la sua cattolicità nella Costituzione, è riuscito a legittimare il diritto al matrimonio omosessuale (sconosciuto nella nostra Italia aconfessionale e laica). Un Paese talmente pacifico che l’anno scorso ha festeggiato gli 80 anni da quando il presidente José Figueres Ferrer abolì tutte le forze armate dopo una lunga e sanguinosa guerra civile.
Le due Americhe

Oggi è l’Altra America ad affrontare una vera e propria guerra civile, cruenta, subdola, ma soprattutto grondante di sangue (un uomo afroamericano su mille, rischia di morire per mano della polizia in USA). Ma riuscirà a trovare la forza di deporre le armi e creare un Paese votato all’uguaglianza?
Quando fu eletto Barack Obama si suppose utopicamente che il problema del razzismo negli Stati Uniti fosse finalmente superato. Ma l’elezione di Donald Trump ha dimostrato che invece si era esacerbato ancor di più. Ora è proprio a questo Presidente eletto da un’élite bianca convinta di aver subito i soprusi dei neri, a questo costruttore di muri divisori contro il Messico, che spetta il difficile compito di mettere pace in un Paese che brucia. Un compito che finora ha assolto radunando la Guardia Nazionale pronta a sparare contro i rivoltosi.
Le due Americhe raccontano questa settimana due facce della stessa medaglia d’odio. A distinguerle è solo la scelta di costruire o imporre la pace. Due verbi che possono cambiare la storia di una Nazione perché – come diceva Martin Luther King – “La più grande debolezza della violenza è l’essere una spirale discendente che dà vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica”.
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