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Cultura

Almarina: la storia di un amore che nasce all’interno di un carcere

Almarina è la storia di un incontro che rende straordinaria un’esistenza ordinaria. È la storia di un ponte, di una mano tesa tra il dentro e il fuori, tra Nisida e il mare che la circonda.

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di Maria Cristina Frosali

Giovedì 2 luglio scopriremo chi sarà il vincitore del premio letterario più prestigioso e ambito d’Italia: il Premio Strega. Nella sestina finalista, subito dopo “Colibrì” di Sandro Veronesi e a pari merito con “La misura del tempo” di Carofiglio, si trova il romanzo di Valeria Parrella: “Almarina”.

“Almarina” è la storia di un amore che nasce libero in uno spazio ostile, quello del carcere minorile di Nisida. È qui, in questa isola dove il mare si vede solo attraverso le sbarre, che Elisabetta Maiorano insegna matematica ad un gruppo di detenuti; ed è qui che un legame profondo e delicato la lega ad una sua giovane studentessa: Almarina.

Valeria Parrella racchiude in poco più di cento pagine la storia di un amore rivoluzionario che sprigiona dall’incontro di due sguardi, di due anime sole che, insieme, decidono di salvarsi. Pagina dopo pagina, prende vita una di quelle storie che si può sperare di vivere solo se – come fa Elisabetta – si trova il coraggio di uscire dal sentiero battuto della vita, dai rigidi schemi dell’esistenza che vogliono convincerci che esista realmente un confine tra il bene e il male, tra una vita giusta e una sbagliata.

Quando invece è proprio nelle sfumature, negli angoli bui dell’esistenza che si nasconde l’occasione che ti salva la vita. Perché ciò che è giusto lo decidiamo noi e “tutto ciò che scegliamo si rivelerà sbagliato se saremo tristi, e giusto se saremo felici”.

Almarina è la storia di un incontro che rende straordinaria un’esistenza ordinaria. È la storia di un ponte, di una mano tesa tra il dentro e il fuori, tra Nisida e il mare che la circonda.

Che poi, il mare siamo noi, e il destino di quei ragazzi – ma anche di tutta l’umanità detenuta – dipende proprio dalla nostra volontà di tendere la mano.

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