Cronaca
Sanaa Seif, un’altra attivista aggredita e arrestata in Egitto
Ieri, verso le 14 locali, Sanaa Seif, 26 anni e attivista per i diritti umani, sorella del prigioniero di coscienza e attivista egiziano Alaa Abdelfattah, è stata aggredita e rapita fuori gli uffici della Procura di El Rehab, nella Nuova Cairo.

Ieri, verso le 14 locali, Sanaa Seif, 26 anni e attivista per i diritti umani, sorella del prigioniero di coscienza e attivista egiziano Alaa Abdelfattah, è stata aggredita e rapita fuori gli uffici della Procura di El Rehab, nella Nuova Cairo.
Poco prima, Sanaa Seif, insieme alla sorella Mona e alla madre Laila Souef, stava per sporgere denuncia, in presenza dell’avvocato, per l’aggressione e il rapimento subiti il giorno prima davanti ai cancelli della prigione di Tora, dove è detenuto il fratello. Nello stesso carcere è tenuto prigioniero anche Patrick Zaky.
Le tre donne erano ferme davanti la prigione da due giorni, nell’attesa che gli venisse consegnata una lettera dal fratello. L’ultima erano riuscite ad averla tre settimane fa, dato che le visite familiari, a causa dell’emergenza Covid-19, sono state sospese dall’inizio di marzo.
Nel tardo pomeriggio di ieri, Sanaa Seif è stata interrogata nei locali della Procura suprema per la sicurezza dello stato, con le accuse di “diffusione di notizie false”, “incitamento a compiere reati di terrorismo” e “uso improprio dei social media”. Non vi sembra un copione già rivisto? I capi d’accusa sono simili a quelli mossi contro Zaky, sulla cui condizione legale e psicofisica non ci sono ancora notizie rassicuranti, né passi in avanti che possano far ben sperare.
In un video postato sui social dalla sorella Mona Seif, si vede e si percepisce tutta l’aggressività dell’episodio, avvenuto fra l’altro in pieno giorno e davanti a diversi testimoni.
“Chiediamo alle autorità di avere informazioni su dove si trovi Sanaa Seif e di farla tornare a casa al più presto, oltre a mettere in atto una investigazione imparziale sui fatti del carcere di Tora”, chiede attraverso una nota la Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf).
Amnesty International ha sollecitato il governo egiziano a garantire il rilascio immediato di Sanaa Seif, mentre continua ad indagare sul rapimento di ieri e sull’aggressione subita il giorno precedente. Inoltre, invita il governo ad assicurare il regolare scambio di corrispondenza tra i familiari e a scarcerare Alaa Abdelfattah, in detenzione arbitraria dal settembre 2019.
Continueremo a seguire ulteriori sviluppi.
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