Cronaca
La banalità del male
Quando il populismo manipola la mente, la paura coperta dalla violenza è come un velo pietoso che copre tutta l’italia.

“Appena ho tentato di sistemare il telo in spiaggia sotto un gazebo per stare un po’ all’ombra, sono stato subito aggredito verbalmente da un uomo sui 40 anni. Ha detto: negro qui non ci puoi stare, voi venite a violentare le nostre donne, andatevene. Poi mi ha tirato un pugno in faccia. Io ho cercato di reagire, sono intervenute altre persone e ci hanno separato, io mi stavo a quel punto allontanando quando è arrivato un suo amico e anche lui mi ha colpito.

Dicevano: voi negri che venite qui a violentare le bambine .Il figlio di quell’uomo, un bambino di 7-8 anni, diceva al padre di calmarsi, che tutti potevano stare sulla spiaggia. Dopo l’intervento dei militari, quell’uomo mi si è avvicinato e mi ha detto: dai facciamo pace, ti porto a pranzo. Ma per me questo è ancora più offensivo, lo trovo umiliante. Io non ho bisogno che lui mi porti a pranzo, ma che mi porti rispetto. Presenterò la denuncia.”
Razzismo

Queste sono le parole di Mamady Dabakh Mankara, venticinquenne di origine senegalese da quattro anni in Italia. Ma questo all’ignoranza mischiata con la paura e l’odio non importa, non gli importa di avere davanti un essere umano, con polmoni, organi , emozioni , sentimenti come lui. Questo ancora nel 2020 non importa, allora di conseguenza si usa la violenza, d’altronde cosa ci si può aspettare dall’ignoranza…?
Ma perché essere razzisti? Se lo chiedi a una persona razzista, ti risponderà con odio (insensato), perché non c’è una vera ragione logica. Se una persona ha una carnagione più scura di un’altra è per fattori genetici, di preciso è un fattore prodotto dalla melanina per l’adattamento all’ambiente piuttosto che a un’altro… Quindi perché essere contro questo, alla natura?
Forse il vero problema dell’umanità è la mente analitica, sempre in cerca di giustificazione. Le giustificazioni nell’odiare una persona di colore, sono in questo caso gli stereotipi. Ma sapete in realtà cos’è uno stereotipo? Non è altro che un procedimento euristico che la nostra mente usa per semplificare le cose, per scegliere dei criteri. Abbinato all’ignoranza come si è visto con Mamady Dabakh Mankara diventa pericoloso. Perché di conseguenza nasce la xenofobia.
Populismo

Xenofobia, ovvero paura del diverso, essa è sempre rafforzata da una forza maggiore, in questo caso dal populismo che nasce principalmente dalle destre che ci sono oggi. Tutto questo odio per gli immigrati clandestini è finito per versarsi verso qualsiasi straniero, principalmente con la pelle scura. Come riconoscere un populista? Facile, loro tendono sempre a semplificare, unificare più che possono nel sistema esecutivo. Questo viene chiamato esecutivizzazione della democrazia. Questo dettaglio populista lo possiamo collegare molto bene con la teoria dello stereotipo, ma non solo..
Una caratteristica principale del populismo è il nemico, nel populismo italiano di oggi il nemico è lo straniero, l’immigrato. Senza un’idea del nemico altrimenti non andrebbero avanti. Basta guardare Salvini e i suoi argomenti, sono centrati sempre sui migranti… Questo è lo stesso metodo che ha usato Hitler con gli ebrei per salire al potere, e non solo lui.. Perché idea del nemico? Creare un nemico è essenziale per chi usa questa pratica perché convince il popolo che se c’è lui, difenderà tutto e tutti da questo “nemico”, basta che prendiamo come esempio lo slogan del Capitano “PRIMA GLI ITALIANI”. L’arma vincente del populismo che si nasconde dietro il nemico è la paura.
Hannah Arendt , nel caso dei signori sulla spiaggia, li avrebbe accusati di non essere in grado di usare la propria testa, per il suo istinto a seguire quello che gli viene detto, attraverso la manipolazione. Il concetto che esprime nel libro “LA BANALITA’ DEL MALE“, può essere facilmente ribaltato in questo caso (ovviamente il caso che aveva analizzato lei era molto più grave). Queste sono aggressioni manipolate inconsciamente dal populismo di oggi e per chi non ha il potere di se stesso non riuscirà mai a seguire la propria testa.
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