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Caro Pillon, tieni giù le mani dai bambini

L’evoluzione dei cartoni animati destinati ai ragazzi è sempre più sorprendente, trattando argomenti molto profondi o perfino taboo, come i temi LGBTQA+.

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Il mondo dell’animazione è ormai da anni in continua evoluzione, soprattutto nell’ultimo decennio, infatti, le tematiche che vengono trattate all’interno dei cartoni animati sono sempre più profonde o addirittura taboo, come la morte, il divorzio e i più discussi tra tutti, la sessualità e la cultura LGBTQA+. Sono diversi anni che più di un cartone animato presenta al suo interno uno o più personaggi non etero sessuali, addirittura mostrati insieme al proprio partner dello stesso sesso. Non parliamo in questo caso però di serie animate come Simpson o Griffin, perchè quelle sono tecnicamente destinate a un pubblico adulto, avendo di conseguenza più libertà nel potersi esprimere (basta guardare l’umorismo ”non proprio per bambini” che quest’ultimi adottano molto spesso) ma di serie destinate a un pubblico di bambini o adolescenti.

Cito ad esempio il capostipite delle rappresentazioni LGBTQA+ nei cartoni animati: Steven Universe. Show creato da Rebecca Sugar, andato in onda nel 2013 e concluso recentemente con una serie epilogo nel 2020. Quest’ultimo è stato il primo cartone animato per ragazzi che nel 2015, prima della legalizzazione dei matrimoni gay negli USA, ha mostrato due figure dall’aspetto femminile (perchè i personaggi della serie chiamate ”gemme” non hanno sesso, ma hanno un aspetto femminile e usano pronomi femminili) dimostrare il loro amore tramite coccole e perfino un bacio sulla guancia.

The owl house, la storia di Luz

Lo show però farà molto di più in futuro, facendo sposare i due personaggi e mostrando un romantico bacio sulle labbra senza alcun timore. Purtroppo, però, non è stato tutto rose e fiori; più di una volta la creatrice ha riferito che ha dovuto combattere anni e anni con la continua paura che lo show venisse cancellato. Il matrimonio LGBTQA+, però, è costato allo show una riduzione incredibile degli episodi, finendo la serie principale dopo solo sette episodi dalle fatidiche nozze.

Ciò non ha comunque fermato altre serie animate dal continuare questa lotta, aggiungendo sempre di più elementi LGBTQA+ nelle proprie serie, come la coppia di paperi gay nel remake della serie “Duck Tales” , oppure il vero e proprio innamoramento della protagonista e di una delle sue più acerrime nemiche in “She-Ra e le principesse guerriere” , la coppia di genitori gay in “The Loud House” , La principessa Gommarosa e la vampira Marceline in “Adventure time” , Korra in “Avatar, the last airbender” e molti altri ancora. Proprio quest’anno, inoltre, uscirà un nuovo cartone chiamato “The owl house, la storia di Luz” , una ragazzina entrata per errore in un magico mondo di streghe e magia. La vera novità di questa nuova produzione è che per la prima volta, la protagonista è esplicitamente bisessuale. La creatrice stessa infatti è bisex e ha lottato a lungo per poter eliminare questo taboo nei cartoni animati Disney.

La RAI3 del Partito Democratico annuncia tutta tronfia che la Disney ha lanciato un cartone con la protagonista…

Pubblicato da Simone Pillon su Giovedì 20 agosto 2020


Non tutti però sono contenti di queste novità nel mondo dei cartoni, dicendo che tutto questo “non è altro che genderismo o un lavaggio del cervello che le persone LGBTQA+ vuole fare ai bambini per sradicare la loro eterosessualità”. Il senatore italiano della lega Simone Pillon, ad esempio, ha attaccato la Disney e RAI3 sul nuovo cartone in questione, dicendo: ”le loro “battaglie per la diversità” se le facessero sulla pelle dei loro figli. Il mio pensiero non cambia: ognuno nel privato della sua vita faccia come gli pare e si assuma le sue responsabilità, ma tenete giù le mani dai bambini. I cartoni animati coi bisex se li guardino i dirigenti di RAI3”.

La frase che più stupisce è sicuramente il ”tenete giù le mani dai bambini”, come se i cartoni animati stessero dicendo ai bambini di commettere chissà quali crimini.

Ciò che questi cartoni cercano di fare non è cambiare i bambini e fargli il lavaggio del cervello contro l’eterosessualità, ma far capire a tutti che è normale se due persone dello stesso sesso si amano, che l’amore è splendido, che se vogliono una famiglia o un futuro insieme non c’è nulla di male, che non è sbagliato se un ragazzo si mette lo smalto o se una ragazza preferisce trovare i vestiti nel reparto da uomo. Questi cartoni insegnano ad accettare il prossimo e la diversità e fanno capire a ragazzi e ragazze che hanno problemi nel mostrare la loro sessualità che va tutto bene, che non sono strani o diversi, che sono persone come tutti.

Quindi genitori che leggerete questo articolo, non vi stupite se vedrete una dolce principessa e una vampira assetata di sangue baciarsi nel cartone preferito di vostro/a figlio/a, è meglio che i bambini imparino fin da subito che nulla di quello che penseranno è sbagliato e che il mondo è bello anche per la diversità che contraddistingue ognuno di noi. E no, non cambiano e non cambieranno mai l’orientamento sessuale dei vostri figli. Ci si nasce in una certa maniera, non lo si diventa con un cartone animato o con il suddetto “lavaggio del cervello”. Io, personalmente, sono cresciuto con cartoni simili eppure sono etero, un etero che supporterà sempre la comunità LGBTQA+.

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Studente appassionato di politica e attualità. Supporto le lotte di genere e credo in un mondo di uguali.

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