Cronaca
Regionali, referendum, comunali, suppletive: gli italiani tornano al voto
Si avvicina l’election day tutto italiano: si voterà in ben 7 regioni, 1.184 Comuni e per le suppletive in Sardegna e in Veneto. Vediamo insieme le dinamiche di ogni regione e i principali candidati.

Si avvicina l’Election day italiano. Si vota per le regionali, le comunali e per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari. Sarà la prima chiamata alle urne dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus. Sono nove le Regioni chiamate al voto in questo 2020. Oltre l’Emilia-Romagna e la Calabria – dove si è già votato il 26 gennaio scorso con la rispettiva vittoria di Stefano Bonaccini per il centrosinistra e Jole Santelli per il centrodestra -, tra poco meno di un mese voteranno il Veneto, la Campania, la Toscana, la Liguria, le Marche, la Puglia e la Valle d’Aosta. Inoltre, alcuni elettori sardi e veneti saranno chiamati ad esprimersi per le elezioni suppletive del Senato in cui dovranno scegliere quale candidato li rappresenterà in Parlamento.
Secondo i sondaggi che animano il web e la scena politica, il centrodestra dovrebbe riuscire a strappare una vittoria generale, riuscendo a sconfiggere il centrosinistra 4 a 2: nelle Marche, in Veneto, in Liguria e in Puglia.
La situazione in Toscana

In Toscana sono otto i candidati in lizza, con il Partito Democratico che dovrà difendersi dall’assalto del centrodestra: i dem hanno deciso così di puntare su Eugenio Giani, attuale presidente del Consiglio Regionale, sostenuto anche da Italia Viva. Nel centrodestra, Salvini ha scelto di candidare la leghista di ferro Susanna Ceccardi, ex sindaco di Cascina dal 2016 al 2019 e attualmente europarlamentare. Il Movimento 5 Stelle candida l’attuale consigliera regionale Irene Galletti. Nell’universo a sinistra del Pd, “Si – Toscana a Sinistra”, si è sfilata dall’accordo sul nome di Eugenio Giani e presenta una propria lista di candidati e un proprio candidato alla presidenza della Regione: Tommaso Fattori. Secondo gli ultimi sondaggi disponibili, in testa ci sarebbe Giani, anche se il margine di vantaggio sulla Ceccardi non appare incolmabile.
La situazione nelle Marche

Sono sette i candidati nelle Marche, dove il centrosinistra ha deciso di non ricandidare il governatore uscente Luca Ceriscioli ma ha optato per il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi. Lo sostengono anche i verdi, Italia Viva, i socialisti e i radicali di Più Europa. Nelle Marche, fino all’ultimo, si è cercato in tutti i modi di raggiungere un accordo organico e programmatico con i 5 Stelle, senza arrivare però ad una stretta di mano definitiva. Il candidato del M5S, Gian Mario Mercorelli, ha più volte ribadito di non avere alcuna intenzione di convergere sul candidato del PD. Il centrodestra, a trazione Fratelli d’Italia, sarà guidato dal deputato Francesco Acquaroli, esponente del partito di Giorgia Meloni, che nonostante la sconfitta passata e i vari casi di cronaca che lo hanno visto protagonista (ha partecipato ad una cena commemorativa sulla Marcia su Roma senza mai smentire pubblicamente il suo orientamento politico nostalgico), secondo gli ultimi sondaggi gode di un discreto vantaggio sul candidato del centrosinistra.
La situazione in Veneto

Nove candidati in totale in Veneto, dove la storia sembrerebbe già scritta. Luca Zaia non avrà problemi a essere riconfermato presidente. Il Movimento 5 Stelle, attraverso le consuete regionarie, ha scelto di puntare su Enrico Cappelletti, mentre il centrosinistra ha scelto il vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni. Italia Viva sosterrà invece Daniela Sbrollini.
La situazione in Campania

Sette i candidati che sfideranno in Campania il Governatore uscente Vincenzo De Luca. Dopo il boom di popolarità costruito durante il periodo legato all’emergenza coronavirus, è riuscito ad ottenere la riconferma della candidatura facendo così tramontare l’idea di una alleanza con il Movimento 5 Stelle che per diversi mesi ha fatto il nome del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. I pentastellati, di conseguenza, hanno scelto di puntare su Valeria Ciarambino. Il centrodestra ha deciso di sfidare De Luca con un nome già conosciuto: l’ex governatore Stefano Caldoro. Silvio Berlusconi, vinte le perplessità della Lega, ha ufficializzato la sua candidatura. Stando al sondaggio del 25 giugno dell’istituto Noto, De Luca sarebbe nettamente in testa, andando così a ribaltare una situazione che fino a qualche mese fa vedeva il centrodestra in vantaggio.
La situazione in Liguria

L’unica Regione in cui si è consolidata l’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico è la Liguria. Gli alleati candidano Ferruccio Sansa, ex giornalista del Fatto Quotidiano, che avrà l’arduo compito di sconfiggere il Governatore uscente appoggiato nuovamente da tutto il centrodestra: Giovanni Toti. Secondo i sondaggi il leader di “Cambiamo!” non dovrebbe faticare ad agguantare la rielezione. Aristide Massardo è il candidato di Italia Viva, sostenuto anche da +Europa.
La situazione in Puglia

Grande è l’attesa per la sfida in Puglia, dove sono otto in totale i candidati a sfidarsi per la poltrona da governatore. Michele Emiliano, di nuovo in campo dopo aver vinto le primarie di coalizione, è sostenuto dai democratici. Non sono servite a nulla le parole del Presidente Conte che in più interventi ha chiesto ai 5 stelle di convergere sul candidato del Pd. Il M5S infatti ha deciso, tramite le regionarie, di puntare nuovamente su Antonella Laricchia. Ivan Scalfarotto sarà il candidato di Italia Viva, Azione e +Europa. Il centrodestra ha scelto di candidare Raffaele Fitto, già governatore dal 2000 al 2005, che nell’ultimo periodo ha aderito a Fratelli d’Italia dopo aver abbandonato Forza Italia e fondato la sua Direzione Italia. Stando ai sondaggi estivi, a penalizzare Emiliano non sarebbe la candidatura di Scalfarotto, quindi la mancata intesa con Italia Viva, ma la corsa separata del Movimento 5 Stelle, vista la doppia cifra attribuita alla Laricchia.
Lasciando da parte i sondaggi, la vittoria di Fitto sarebbe un traguardo importante per il partito di Giorgia Meloni, oltre che per il centrodestra. Dopo aver conquistato l’Abruzzo, la Meloni punta a conquistare le Marche e la Puglia, cominciando così a costruire lentamente il sentiero che la condurrà verso la leadership nel centrodestra.
Le suppletive per il Senato
Per quanto riguarda le suppletive per i collegi al Senato, nel nord Sardegna il PD e il M5S corrono insieme sostenendo la candidatura di Lorenzo Corda. Per il centrodestra il candidato è Carlo Doria. In Veneto per il collegio senatoriale uninominale di Verona, che interessa 57 Comuni, il centrodestra candida Luca De Carlo, sindaco di Calalzo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, fino a poche settimane fa deputato, scranno che ha dovuto cedere dopo l’ennesimo riconteggio al leghista trevigiano Giuseppe Bepi Paolin. De Carlo, se eletto, come pronosticato dai sondaggi, sarà un caso più unico che raro: componente di entrambi i rami del Parlamento, prima alla Camera e poi al Senato, nel corso della stessa legislatura. Il Partito Democratico ha presentato in Corte d’Appello a Venezia la candidatura di Matteo Melotti, veronese di Villafranca, mentre il M5S ha presentato la candidatura di Emanuele Sterzi, veronese di Bovolone, 58 anni, broker assicurativo.
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