Cronaca
Da cameriere a camerata: il ristorante che serve fascismo
Ecco il ristorante a tema fascista che nessuno aspettava, pieno di quadri del duce, citazioni, vestiti fascisti e tortelli chiamati camicie nere e altro…

Chi non ama i ristoranti un po’ particolari? Magari un bel ristorantino a tema anni cinquanta, oppure con una location particolare come su una barca, oppure a tema fascismo. Sì esatto, un ristorante a tema fascismo. Sembra uno scherzo, eppure la “Trattoria Fratelli D’Italia” vi farà rivivere il brivido di vivere nella paura e nella dittatura (ciò che avevate programmato per una bella domenica pomeriggio in famiglia scommetto).
Il locale si trova a Sanfatucchio, in Umbria, e secondo Tripadvisor è, tra ben due ristoranti in tutto il paese, il migliore, con quattro stelle e mezzo. La cucina offre piatti tipici umbri e del nord in generale, ma ciò che lo distingue dal resto sono sicuramente i molteplici elementi dell’epoca fascista. Al suo interno infatti notiamo subito sparsi diversi quadri che ritraggono Benito Mussolini, stendardi delle brigate nere, tortelli di tartufo chiamati “camicie nere”, manichini vestiti di nero e con cappelli fascisti, frasi fasciste praticamente ovunque (perfino sullo zucchero c’è scritto “sono fascista e me ne frego”), lo scontrino con il volto di Mussolini e infine le stupende tovaglie a fiori con su scritto duce. Forse i fiori non erano abbastanza carini.

Già so che mi crederete un buonista e un bigotto perchè è solo un po’ di satira, peccato che non lo sia affatto. Basta osservare un secondo il propietario del locale; il signor (camerata, mi correggo) Marco Fratoni, che è talmente ironico che si è tatuato sul braccio la scritta Dux, che su Facebook inneggia al duce e insulta le persone di colore e che ha nel suo locale ha una lista in cui spiega perchè “quando c’era lui si stava meglio”. In molti su Tripadvisor lasciano recensioni molto positive, scrivendo che il cibo era ottimo e la location un museo pieno di cimeli. Ed è qui che la gente si sbaglia, perchè questo più che un museo per ricordare le atrocità perpetrate dal fascismo quasi settanta anni fa, sembra un santuario dedicato al duce creato da un suo seguace molto determinato.
Marco Fratoni non è un appassionato di storia, ma un fascista. Una persona che ancora nel duemila venti, dopo le leggi razziali, dopo i campi di lavoro e dopo le deportazioni ancora è dedito a celebrare il fascismo e il duce. Spaventa sapere che dopo tutti questi anni e dopo tutti i cambiamenti che sono avvenuti ci sono persone simili e perfino gruppi politici (basta guardare Casa Pound o il loro partito giovanile Blocco Studentesco, che si definiscono Neo fascisti) che ancora credono che il fascismo sia la soluzione ai nostri problemi, e per nostri problemi loro intendono ovviamente le persone di colore e quelle con orientamenti sessuali differenti all’eterosessualità.
No, non è libertà di espressione quella che sta esercitando Marco Fratoni, ma apologia al fascismo, un vero e proprio reato, secondo quella cosa che Marco apparentemente non conosce benissimo: la costituzione italiana. Lui afferma che la Digos abbia detto che era tutto in regola, ma diciamo che gli dovremmo credere sulla parola. Questo ristorante è più un museo di illegalità che di cimeli storici, e per quanto il cibo possa essere squisito, sono intollerante al fascismo.
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