Cultura
L’amore incondizionato per la patria, la giustizia e la libertà: Sandro Pertini
Il libro di Giuseppe Liberotti dal titolo “Un partigiano per la pace. Sandro Pertini” racconta, attraverso testimonianze giornalistiche e discorsi, la ricerca vibrante ed appassionata della pace e della giustizia sociale di un uomo che ha segnato profondamente la storia dell’Italia.

Raccontare una delle figure politiche più significative della storia italiana non è mai cosa semplice, in particolare quando il soggetto del racconto ha attraversato la buona parte della storia dell’Italia unita. Narrare la vita di Sandro Pertini conduce inevitabilmente anche ad affrontare i fatti più importanti che hanno coinvolto la nazione italiana, dalla Prima guerra mondiale fino alla caduta del muro di Berlino.
Giuseppe Liberotti affronta questo percorso nel volume “Un partigiano per la pace. Sandro Pertini”(Edizioni Ensemble) decidendo di affidarsi ai discorsi del presidente, alle cronache dell’epoca, agli articoli di giornale e ad un ricco archivio di fonti. L’autore sceglie di rimanere dietro le quinte, lasciando che siano le fonti stesse a riempire lo spazio sulle pagine; la sua è una presenza discreta, ma al tempo stesso essenziale per ricucire i tantissimi avvenimenti accaduti durante la lunga vita di Sandro Pertini.
Una storia straordinaria

Nel capitolo del libro intitolato “Una vita come testimonianza”, Liberotti guida il lettore in alcune tappe significative della vita di Pertini: l’ingresso nel PSI appena maggiorenne, la condivisione dello schieramento neutralista del partito nel 1915, le eroiche battaglie sul fronte italo-austriaco; poi gli anni difficili dell’avvento del fascismo, il carcere, la successiva lotta di liberazione nazionale. Tutto si sussegue ad un ritmo frenetico ed emozionante allo stesso tempo. Dopo la fine della guerra, l’elezione a membro dell’Assemblea Costituente: dopo anni di lotte e battaglie, Pertini potrà finalmente vedere compiersi il consolidamento dei valori democratici e di giustizia per il popolo italiano. Seguono gli anni di attività nel Parlamento come senatore e come deputato; dal 1968 al 1976 ricopre il ruolo di Presidente della Camera dei deputati. Nel 1978 viene eletto Presidente della Repubblica italiana.
IL CORAGGIO E IL CARISMA – Dall’opera di Liberotti emergono nitide alcune caratteristiche particolare di Sandro Pertini: il coraggio e il carisma sono quelle più riportate nel corso della narrazione, unite ad un profondo fervore morale ed una fede incondizionata verso i valori socialisti di pace, giustizia sociale e libertà. Questi tratti peculiari della personalità di Pertini vengono narrati dagli stessi compagni di partito e di vita che hanno conosciuto l’uomo ed il combattente; quelle stesse persone che hanno vissuto la storia italiana al fianco di questo personaggio unico nel suo genere.
Pace, giustizia e libertà: i punti fermi del pensiero di Pertini

Il titolo del libro, “Un partigiano per la pace”, contiene già in esso due delle tre principali parole chiave che racchiudono l’ideologia di Sandro Pertini: l’essere stato partigiano durante la guerra di liberazione dal nazifascismo lo ha elevato ad uno dei simboli della lotta italiana per la libertà; il raggiungimento della libertà, per un partigiano socialista come Pertini, voleva dire poter portare il popolo italiano al raggiungimento della pace.
EDUCARE ALLA PACE – Il cuore dell’opera di Liberotti e costituita dalla presentazione del pensiero pacifista di Pertini. Attraverso le parole del presidente pronunciate durante i vari discorsi di fine anno del suo mandato, è possibile cogliere il profondo ideale pacifista che anima questo uomo delle istituzioni: Pertini ritiene necessaria l’educazione delle nuove generazioni alla cultura della pace, della tolleranza e della fratellanza tra tutti i popoli della Terra. Questo è l’unico modo possibile, secondo Pertini, per poter ambire un giorno al raggiungimento della pace nel mondo.
LA LOTTA ALLA FAME E ALLA POVERTA’ – Quasi in ciascun discorso di fine anno del presidente Pertini, è presente un richiamo all’emergenza della fame del mondo. Il presidente ricorda agli italiani le decine di milioni di bambini che ogni anno muoiono di fame. Il suo pensiero è che la società occidentale potrà redimersi solo quando avrà vinto la battaglia contro la povertà nel mondo, che crea gerarchie e differenze sociali inaccettabili.
Fare politica con le “mani pulite”

Un tratto distintivo della personalità di Sandro Pertini, individuata dagli osservatori suoi contemporanei, è stato il suo profondo rigore morale e la sua onestà: il presidente ha sempre ritenuto che il buon politico dovesse agire sempre con “le mani pulite”, non soggetto a corruzione o ad interessi personali; la sua bussola sarebbe stata quella della giustizia e della ricerca del bene per la collettività. Sembra che questi alti principi morali abbiano visto la loro incarnazione proprio nella figura di Pertini stesso, predicatore della sana condotta del buon politico e al tempo stesso testimone diretto ed esempio concreto della sua applicazione nella vita reale.
ESSERE SOPRA LE PARTI – Si può pensare che furono proprio questi valori morali a rendere Pertini un uomo sopra le parti, rigoroso nell’agire e integerrimo nella morale. Dai suoi compagni di partito era sempre visto come l’uomo coraggioso, determinato e combattente: costituiva per i giovani compagni socialisti una guida saggia, quasi come un buon padre di famiglia. Queste caratteristiche gli permisero di far segnare una svolta nel modo di interpretare la carica di Presidente della Repubblica, abbandonando la fredda impostazione di “basso profilo” ed acquisendo, invece, un tratto più definito e più empatico nei confronti del popolo italiano. Forse sono stati proprio questi elementi innovativi della figura del Capo dello Stato, uniti ad alcune peculiari caratteristiche personali, a rendere Pertini “il presidente più amato dagli italiani”, come hanno segnalato alcuni osservatori.
Una fede senza Dio

La lettura del libro di Liberotti lascia al lettore un’ulteriore, significativo, messaggio: Sandro Pertini è stato un uomo dalla fede profonda verso i propri ideali, nonostante fosse ateo. Il suo ottimo rapporto con papa Wojtyla testimonia il profondo rispetto che Pertini ha riservato al mondo cristiano. Analizzando alcune parti dei suoi discorsi, si ha quasi la sensazione di ascoltare alcuni passi di predica sacerdotale, tanto i toni e i termini assumono connotati aulici.
Insomma, Pertini è stato un profeta senza Dio, un sacerdote di umanità, un messaggero venuto dalla Terra e non dal cielo. Eppure, la sua vita e la sua testimonianza rimangono incise nella Storia, segnando i passi di un popolo al pari di un profeta.
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