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Musk: Vendo tutto, presto città su Marte
Il miliardario sudafricano ha iniziato a vendere le sue proprietà in giro per il mondo, affermando di non aver bisogno di una casa, se non in affitto, ma di voler possedere soltanto le sue due società.

“Vorrei fosse chiaro che faccio sul serio. Qualcuno mi attacca e dice che ho un bel po’di roba? Ok non ce l’ho più“.
“Tutto quello che desidero possedere sono le azioni di Tesla e SpaceX. Se falliscono, anch’io personalmente fallisco.” Elon Musk non ha mai mezze misure e ancora una volta sorprende tutti. Il miliardario sudafricano ha iniziato a vendere le sue proprietà in giro per il mondo, affermando di non aver bisogno di una casa, se non in affitto, ma di voler possedere soltanto le sue due società: “In effetti, non avrò quasi nessuna proprietà di grande valore oltre alle azioni della società. Ho bisogno di una casa solo quando ci sono i miei figli. In questo caso ne affitto una. Ho venduto la mia residenza principale a Los Angeles due mesi fa. Ora appartiene a un cinese. E ora stiamo vendendo le mie altre case”.
Il secondo uomo più ricco del pianeta non è mai banale e ogni volta che rilascia dichiarazioni o usa Twitter per rispondere ai suoi follower sa come attirare l’attenzione e far sognare le persone. Nell’ultimo anno Tesla ha raggiunto il valore record di 536 miliardi, l’equivalente di due volte e mezzo Volkswagen, Daimler e BMW messe insieme, come sottolineato nel corso dell’intervista rilasciata da Musk a La Repubblica.
Eppure il fondatore della casa di Palo Alto, nonostante nelle scorse settimane abbia parlato di possibili fusioni con altri marchi a condizioni vantaggiose per Tesla, non si è detto intenzionato ad acquisizioni particolari puntando sul valore delle proprie azioni. “Probabilmente ci atterremo al nostro principio di fare tutto da soli. Ma siamo il più pragmatici possibile: il nostro obiettivo è accelerare la diffusione dell’energia sostenibile. Non ci interessa restare separati dagli altri. Vogliamo concedere in licenza la tecnologia, per aiutare altre aziende a fare la cosa giusta.”

Musk non vuole però fermare la sua crescita e quella delle sue aziende, puntando sull’espansione della mobilità sostenibile e delle auto elettriche e per questo ha fissato un ambizioso obiettivo per i prossimi 10 anni: “Ci sono circa due miliardi di automobili e camion sul pianeta. Vorremmo sostituire l’1% della flotta globale all’anno. Sarebbero circa 20 milioni di veicoli ogni anno.”
Oltre Tesla però gioca un ruolo molto importante anche SpaceX, con cui Musk vuole varcare i “confini” dello spazio. Non si tratta tuttavia di un piano di riserva per fuggire dalla terra ma di qualcosa di più: “L’obiettivo non è questo, ma trasformarci in una specie multiplanetaria e in una civiltà spaziale. Si tratta di vivere in tutto il sistema solare, e di raggiungere altri sistemi di stelle. Confronto alla prospettiva di restare sempre sulla terra finché non verrà annientata, è un futuro esaltante. A un certo punto il sole aumenterà di dimensioni e gli oceani evaporeranno. È meglio fare qualcosa adesso. Ma probabilmente abbiamo solo un lasso di tempo limitato. Marte comunque non sarà un luogo di villeggiatura di lusso.” E a precisa domanda su quando avremo il primo uomo sul pianeta rosso lui è molto chiaro: “Verosimilmente tra sei anni, ma forse, già tra quattro” E tu, quando andrai nello spazio? “Credo tra due o tre anni“

Accanto a Tesla e Space X troviamo Neuralink con il quale Musk pensa di poter migliorare le capacità celebrali dell’uomo e rendere esso sempre più utile sfruttando al massimo il suo potenziale attraverso interfacce neurali impiantabili. Ovviamente tale progetto servirà in primis per curare malattie celebrali o motorie che perseguono l’uomo da sempre, e per fare ciò l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è fondamentale.
A tal proposito egli ha dichiarato: “Massima cautela. Chi la utilizza, chi la controlla, lo fa nel migliore interesse dell’umanità? È importante esercitare una sorta di vigilanza sulla gestione dell’IA. Esistono garanti per le auto, il trasporto aereo, gli alimenti, i farmaci ecc. Analogamente dovremmo istituire organi di vigilanza che garantiscano che l’IA sia a servizio del bene comune”.
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