Musica
Maestro Pellegrini :” Non voglio appartenere a una corrente musicale, ma cantare la mia vita”
Francesco Pellegrini, in arte Maestro Pellegrini, è uno dei musicisti più influenti della musica pop/rock italiana. Da poco è uscito il suo nuovo disco.
Francesco Pellegrini, in arte Maestro Pellegrini, è uno dei musicisti più influenti della musica pop/rock italiana. Polistrumentista, inizia la sua carriera con i pisani Criminal Jokers, insieme a Francesco Motta. Ha suonato con Nada come chitarrista, fagottista, voce e cori, ed ha registrato ed accompagnato dal vivo Andrea Appino (Zen Circus) per il suo secondo disco ‘Grande Raccordo Animale’.
Ha inoltre inciso e collaborato con diversi altri artisti quali Enrico Gabrielli, Dardust, Bobo Rondelli, Motta, Il Pan del Diavolo. Attualmente suona in pianta stabile con gli Zen Circus con i quali, dal 2016, ha partecipato a due edizioni del Primo Maggio-Roma ed alla penultima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Big.
- “Fragile“: quando e come nasce?
La scrittura del disco è inziata circa tre anni fa, vivevo ancora a Livorno. In quegli anni ero in casa ad affitto e in una sala era presente un pianoforte. Mi ha sempre affascinato, a dire il vero. Così ho iniziato a suonare e la prima canzone che ho scritto è stata “Francesco“. La parte più lunga, in realtà, è stata la produzione artistica; infatti si tratta di canzoni che nasco in formula prettamente acustica, autoriale.
Bisognava creare un sound che rispecchiasse la mia persona , dato che il mio background è abbastanza poliedrico. Ho studiato vari strumenti, passando per diversi generi che volevo si mescolassero all’interno dell’album. Ho cercato di inserire un gran numero di musicisti, 11 per la precisione, per richiamare il mio stile musicale, ma è presente anche molta elettronica.

- Cosa ha influenzato il tuo primo disco?
Ho un ascolto molto eclettico, ascolto anche molta musica strumentale. Ho una predilezione particolare per Damon Albarn, la sua musica mi colpisce. Ho cercato di creare qualcosa di nuovo partendo dalla velleità di volerlo fare, di non accontentarmi di una sonorità già esistente per quanto le mie canzoni possano definirsi tali. Sono molto italiano da questo punto di vista : ogni canzone dovrebbe avere il ritornello per potersi dire conclusa. Il sound doveva essere molto personale, per non entrare in quella riserva indie che a me non interessa. Non voglio appartenere a una corrente musicale, ma voglio raccontare e cantare la mia vita.
- Come stai vivendo la situazione Covid da cantante?
È stato un anno davvero assurdo per tutti. Per me è stato molto impattante dato che doveva uscire il mio primo disco da solista. Alla fine, superando le varie difficoltà, siamo riusciti a pubblicare anche se con ritardo. In primavera, ho cercato di ricalibrare il percorso di uscita dell’album previsto a Maggio e con l’estate destinata al tour. Avevo fatto solo delle presentazioni acustiche . Questo non è stato possibile, così abbiamo optato per la pubblicazione in digitale di vari brani , quindi è stato pubblicato, in prima parte, il volume 1 di “Fragile”.
Inoltre, gli esperti del panorama musicale mi hanno sempre sconsigliato la pubblicazione durante questo periodo. È calata la concentrazione, giustamente di fronte a una pandemia mondiale.
Comunque ho deciso di rendere pubblica la mia musica per poter far stare bene anche gli altri. Cercare di migliorare, dal punto di vista emotivo, la giornata di un mio ascoltare che non vuol dire solo essere felice. Per questo ho deciso di pubblicare in due volumi , mettendo a disposizione la mia musica.

- Qual è il brano che più rappresenta il tuo carattere e perché?
In realtà ciò che rappresenta maggiormente il mio carattere è il titolo del disco : “Fragile”.
Esso rappresenta la mia identità e inoltre racchiude le tematiche presenti nell’intero album. Ci sono prima di tutto io e la mia scelta di fare musica . Inoltre mi riconosco soprattutto in “Francesco”. È il primo brano che ho scritto del disco.
Lo ritengo il più importante ed è per questo che ho scelto di pubblicarlo come ultimo singolo: il cerchio si chiude e presto se ne aprirà un altro. “Francesco” è un punto di snodo, è un brano di frontiera che ha sancito il passaggio da un momento personale artistico nel quale ho scelto di non espormi a quello che mi ha fatto cambiare idea facendomi rendere conto di quanto fosse fondamentale per me mettere in prima linea le mie emozioni e raccontarle al pubblico.
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