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Ngozi Okonjo-Iweala, la prima donna al comando del WTO

L’ex Ministra delle Finanze della Nigeria ha ricevuto il via libera dall’amministrazione Biden, e ora dovrà ricucire il rapporto sempre più teso tra Stati Uniti e Cina.

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Ngozi Okonjo-Iweala, economista ed ex ministra delle finanze della Nigeria, diventerà la prossima direttrice generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO, un organismo di regolamentazione del commercio che esiste nella sua forma attuale dal 1995), dopo che l’amministrazione Biden ha dato il via libera alla sua nomina. Ngozi Okonjo-Iweala sarà la prima donna e la prima cittadina africana alla guida dell’organizzazione.

Okonjo-Iweala è riuscita ad ottenere l’incarico dopo che la sua rivale Yoo Myung-hee, ministra del Commercio della Corea del Sud, si è defilata dalla corsa a seguito della decisione di Biden di appoggiare convintamente l’economista nigeriana. Già lo scorso ottobre i vertici della WTO avevano proclamato le due donne come finaliste, e nel frattempo Okonjo-Iweala era riuscita ad ottenere il favore della maggior parte degli stati membri dell’organizzazione. Ma poiché il WTO richiede che nessuno dei suoi 164 membri si opponga alla scelta del direttore generale, il veto messo dall’ex presidente americano Donald Trump, sostenitore della Yoo, aveva bloccato la proclamazione dell’economista nigeriana.

Biden ha deciso di sbloccare la situazione

Biden ha deciso di sbloccare la situazione, e venerdì l’Ufficio del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti ha affermato che la dottoressa Okonjo-Iweala è ampiamente rispettata dalla nuova amministrazione americana per la sua efficace leadership e per le sue comprovate esperienze gestionali. Okonjo-Iweala è stata due volte Ministra delle Finanze della Nigeria, e ha trascorso 25 anni presso la Banca Mondiale come consulente economica, e ora è presidente del Centro per lo Sviluppo Globale. La sua portavoce Molly Toomey si è congratulata con Yoo Myung-Hee e ha accolto con favore l’impegno della Corea del Sud per la ricostruzione e il rafforzamento del multilateralismo. Okonjo-Iweala si è poi detta ansiosa di concentrarsi sulle molte riforme necessarie al WTO.

La sfida principale? Rimettere in moto l’organizzazione

L’ex presidente americano Donald Trump insieme al presidente cinese Xi Jinping.

Tra le numerose sfide che gli si porranno dinanzi, senza dubbio l’economista nigeriana dovrà rimettere in moto l’intera organizzazione, dato che Trump durante il suo mandato aveva posto molti veti decisionali in un’ottica anticinese. L’ex presidente era riuscito infatti a paralizzare l’organizzazione accusandola di avere un atteggiamento troppo debole nei confronti della Cina, e chiedendo nel contempo una riforma radicale dell’intero WTO. Trump aveva poi bloccato la nomina dei giudici d’appello dell’ente, che non potendo dunque prendere le decisioni sulle controversie commerciali si è ritrovato immobilizzato. Gli Stati Uniti avevano inoltre sfidato gli stessi principi dell’organizzazione iniziando una guerra commerciale proprio con la Cina, per poi minacciare di lasciare il WTO. Per non dimenticare infine l’arrivo della pandemia di coronavirus che ha gravemente colpito il commercio globale.

Un tentativo di ottenere più influenza in Africa

Secondo molti analisti il via libera di Biden alla nomina di Okonjo-Iweala può essere visto come un tentativo di ottenere più influenza in Africa, dove negli ultimi anni la Cina si era fatta strada con investimenti ed esportazioni. Il conflitto tra le due superpotenze potrebbe quindi espandersi anche nel Vecchio Continente, uno scenario che la neo-direttrice nigeriana vuole assolutamente evitare. Okonjo-Iweala si sta infatti proponendo come una figura pacificatrice che possa spingere Stati Uniti e Cina a trovare un terreno comune, così da dare nuova linfa anche allo stesso WTO, il quale inevitabilmente risente dello scontro tra le due superpotenze. Okonjo-Iweala sulla questione ha detto di voler aprire un tavolo di colloquio tra Cina e USA affinché si possa giungere ad un compromesso sulle riforme da attuare al WTO.

“Il WTO ha bisogno di un rinnovamento affinché possa affrontare le sfide di questo secolo. Alcune sue regole sono ormai obsolete e non riflettono più gli sviluppi significativi dell’economia globale. Gli Stati Uniti e la Cina d’altra parte sono le due maggiori economie del mondo ed entrambe credono nel commercio. E’ quindi loro interesse che il WTO vada avanti con strumenti nuovi e innovativi. Entrambe le nazioni vogliono che i loro interessi e problemi siano ascoltati, e io sarò a completa disposizione”. Ha detto Okonjo-Iweala.

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Nato nel 2001 in provincia di Monza, ho frequentato il Liceo Scientifico Banfi a Vimercate. Ora studio Scienze Internazionali e Istituzioni Europee presso l'Università degli Studi di Milano. Con i miei articoli cerco di stimolare le persone a formare un proprio pensiero critico, così che sappiano muoversi nel caos del presente in modo sicuro e consapevole.

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