

Mondo
“Bidencomics”: ecco com’è cambiata l’America in 100 giorni
Dopo soli 100 giorni l’America già somiglia al suo Presidente. Il Build Back Program inizia a prendere forma…
E’ il 1933 quando Franklin Delano Roosevelt traccia per la prima volta un bilancio dei primi cento giorni di presidenza. Di lì in poi, ogni inquilino della Casa Bianca fissa questa scadenza per misurare l’attivismo del suo governo. Si potrebbe erroneamente pensare che si tratti di un termine esclusivamente simbolico, ma così non è.
Infatti, è proprio nei primi cento giorni che la nuova amministrazione spinge sull’acceleratore per mantenere le promesse elettorali, anche in vista delle incombenti midterm elections. Lotta alla pandemia e ripresa economica sono i due dossier più caldi che hanno animato i primi tre mesi di governo del 46esimo inquilino della White House.
200 milioni di somministrazioni realizzate

Sul primo Biden riesce addirittura a doppiare la sua promessa elettorale: 200 milioni di somministrazioni realizzate a fronte delle 100 promesse. Gli USA ,da essere i primi per contagi e decessi, sono diventati una delle nazioni leader alla lotta al virus: Biden ha smentito ogni velleità di lasciare l’OMS e solo qualche giorno fa ha dichiarato la volontà di cedere le 60 milioni di dosi del vaccino Astrazeneca, ormai superflue, visto lo sblocco di Johnson&Johnson e le scorte di Pfizer e Moderna.
Da ultimo, il CDC (Center for Desease Control and Prevention) ha annunciato che i vaccinati potranno non utilizzare la mascherina in luoghi aperti e non affollati. In materia sanitaria Biden è promosso a pieni voti: secondo NBC News, infatti, il 69% degli Americani approva il suo operato contro il Covid.
Sul piano economico, invece, il Presidente divide. E’ fallito, dunque, l’intento iniziale di una ricostruzione bipartisan e collettiva. Solo il 52% (dati NBC News) condivide il suo imponente programma keynesiano di aiuti e investimenti: in particolare, i Repubblicani contestano l’eccessiva spesa pubblica e temono un insostenibile aumento della pressione fiscale.
Gli aiuti alle famiglie americane

Il Congresso ha già approvato l’America Rescue Plan, una legge che stanzia 1.9 trilioni per aiuti a famiglie, disoccupati, imprese, moratorie sui mutui, istruzione e alloca risorse per tamponi, vaccini, contact tracing. La misura più importante dell’ARP è certamente lo “stimulus check” di 1.400 dollari per il 90% delle famiglie americane, che si aggiunge all’insufficiente assegno da 600$ dell’amministrazione Trump, ma degni di nota sono anche l’implementazione ACA (Affordable Care Act,meglio noto come “Obamacare”) e lo stanziamento di grants in aid per programmi statali sull’istruzione.
Tuttavia, la più importante scommessa di Biden è l’imponente American Jobs Plan, proposta che vale 2.3 trilioni di dollari e cartina di tornasole del nuovo “green deal”, fulcro della “Bideneconomics”.
Si tratta di uno sterminato piano che prevede investimenti in infrastrutture, ponti, ferrovie, strade, banda larga ( per un totale di più di 1000 miliardi) e assistenza per anziani e disabili (400 miliardi).
Molti commentatori lo hanno definito, a ragione, il New Deal del XXI secolo. La strada per l’approvazione integrale del disegno è impervia: ove anche si riesca ad evitare il filibuster, i dem non possono permettersi di perdere voti in un Senato spaccato esattamente a metà. Infatti, per finanziare il piano Biden propone un aumento sulla tassazione dei profitti delle imprese (dal 21 al 28%), idea particolarmente indigesta ai repubblicani, determinati a difendere la riforma fiscale di Trump.

Infine, Biden ha appena lanciato l’American Family Plan, altro disegno da 1 trilione di dollari, che destina 800 miliardi alla copertura dei tagli fiscali sui redditi medio bassi e che azzera i vantaggi fiscali ( riportando l’aliquota dal 37 al 39.6%) per i redditi dei più ricchi fortemente voluti dal Presidente Trump.
L’aumento fiscale, quindi, secondo le stime della Casa Bianca, riguarderebbe solo una esigua percentuale della popolazione.
Inoltre, il piano riserva ben 200 miliardi per garantire l’accesso alla scuole dell’infanzia, negli USA prevalentemente private, e 109 miliardi per consentire l’iscrizione gratuita ai community college.
America is Back? Yes. Può piacere o meno, ma Joe Biden è tutt’altro che “sleepy”.
@RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca2 anni ago
Da cameriere a camerata: il ristorante che serve fascismo
-
Cronaca3 anni ago
Sessismo e violenza nei social: il degrado che respirano le donne
-
Cittadini3 anni ago
Gorgia, per intendere e comprendere la morale
-
Cittadini3 anni ago
Maxiprocesso: le persone e le storie. Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi
-
Società3 anni ago
L’incomprensibile discorso di Diletta Leotta a Sanremo
-
Cittadini2 anni ago
Caro Pillon, tieni giù le mani dai bambini
-
Politica2 anni ago
L’on. Zan:” Invece che approvare la legge contro la discriminazione si continuano a proferire frasi omofobe e razziste”
-
Cittadini2 anni ago
Non possiamo sprecare altro tempo