Cultura
L’amore dato e l’amore negato: la storia di Warum e Fifì nella girandola della vita
Il nuovo libro di Ezio Sinigaglia edito Terrarossa Edizioni, tratta una tematica tanto delicata quanto ancora attuale, l’amore omosessuale tra due ragazzi che vivono nell’Italia degli anni ‘80. Una relazione non ordinaria, composta da mille sfaccettature di sentimenti e percezioni, in cui il sesso sembra non riuscire ad entrare a farne parte.

Si chiama “FIFTY-FIFTY, Warum e le avventure Conerotiche” il nuovo libro di Ezio Sinigaglia, pubblicato da TerraRossa Edizioni. La narrazione segue le vicende sentimentali e amorose di Aram, il protagonista della storia (chiamato anche con il nome “Warum”), tra Milano e il promontorio del Conero nell’Italia mondana degli anni ‘80: dal Conero si comprende quindi il sottotitolo (“le avventure Conerotiche”).
Il libro descrive le esperienze relazionali e affettive di Aram, uomo maturo che instaura un rapporto del tutto speciale con un ragazzo più giovane di lui dalla personalità ambigua, Fifty-fifty, chiamato anche con il nome “Fifì”. L’alchimia che si instaurerà tra i due sarà così diversa da tutti gli altri rapporti che spingerà Aram a pensare di star vivendo una nuova forma di amore, in cui il rapporto carnale non può compiersi.
Le mille sfaccettature dell’animo

Nell’incipit del libro viene presentato l’elenco dei personaggi che compariranno sulla scena, quasi fosse l’opuscolo informativo di un’opera teatrale. Ma il motivo è presto compreso: ciascun personaggio presenta due o più soprannomi, per alcuni vi è associata la spiegazione della loro origine, per altri no. Ci saranno anche dei casi in cui il lettore non verrà mai a conoscenza dei nomi originali; ad esempio, per quanto riguarda il protagonista, Aram è il cognome, ma il suo nome non è conosciuto. Invece, per Fifty-fifty (il personaggio che dà il nome al titolo dell’opera) l’autore specifica che si chiama Stefano, ma il soprannome che il protagonista utilizza più spesso per fare riferimento a lui è Fifì. Poi seguono tutti gli altri personaggi, per i quali il lettore prenderà familiarità gradualmente leggendo la storia.
IL SIGNIFICATO DI WARUM E FIFTY-FIFTY – È interessante soffermarsi sul significato profondo dei soprannomi dei due personaggi principali della storia, Aram e Stefano: per quanto riguarda il protagonista, il soprannome è dovuto ad una sua risposta data in merito a cosa facesse nella vita: Aram rispose “Cerco un perché”, e da qui il soprannome di “Warum”, il “Perché” interrogativo in tedesco. Fifì è chiamato così da Warum in modo sarcastico, perché risponde “Sì” e “No” alle domande delicate che Aram gli pone, come quella “che non gli facevo ancora, se non con gli occhi”. Nome che sarà profetico per l’approccio che Fifì avrà con Warum, molto intenso ma al tempo stesso ambiguo.
L’amore senza il sesso

Già partire dall’inizio della narrazione, si comprende l’innamoramento che Aram sente nei confronti di Fifì. Ma il rapporto che ne segue è destinato a prendere una forma diversa da quella legata all’immaginario collettivo della relazione amorosa. Fifì non vuole il sesso, non vuole quell’intimità fisica propria degli innamorati, ma al tempo stesso sente di avere bisogno di Aram, sente che solo con lui potrà vivere quel particolare rapporto affettivo. Gli concede baci dolcissimi alle guance, ma non si spinge oltre. E Aram finisce con accettare quella condizione, quel prezzo da pagare per averlo vicino a sé. Finisce per credere che quella forma di amore tra di loro, così particolare, è l’unica possibile, l’unica che consenta a Fifì di accettare quel tipo di rapporto.
IL GIOCO E L’INGANNO – Seguendo lo sviluppo della vicenda, ci si rende conto che Fifì non ha interesse a nascondere in pubblico la complicità profonda con Aram, anzi sembra voler far intendere agli altri personaggi della storia che tra lui e il protagonista vi sia effettivamente anche una relazione fisica. Questo fatto sembra divertirlo molto, e rafforza la percezione nel lettore di un’ambiguità presente nell’animo del ragazzo, che non possiede un pregiudizio nei confronti degli amori omosessuali ma che al tempo stesso non riesce a vivere, nell’intimità del rapporto con Aram, anche la componente fisica della relazione.
IL RUOLO DELLE DONNE – La presenza femminile si inserisce molto spesso nella relazione tra Aram e Fifì. Sono donne decise, alcune profetiche, altre impetuose, passionali. Il protagonista racconta di aver avuto sempre una profonda ammirazione del genere femminile, lo considera più maturo di quello maschile, afferma che gli uomini dalle donne hanno solo da imparare: esse semplicemente sono più brave ad insegnare la vita. Entrambi i personaggi hanno relazioni fisiche con donne, ma capiscono che il rapporto tra loro due non potrà mai essere come gli altri, possiede una natura diversa.
“Delle donne mi è sempre piaciuto questo più di tutto: quello che hanno da insegnarmi. Se fosse per quel che mi hanno insegnato i maschi, io credo, farei ancora pipì a letto”
(Aram)
Lo stile narrativo

In un’intervista del 15 aprile 2021 alla trasmissione Fahrenheit di Rai Radio 3, Ezio Sinigaglia racconta che quest’opera è un po’ diversa dalle sue precedenti, in quanto lo stile utilizzato sembra voler seguire lo stato d’animo del protagonista: la sintassi cambia nel corso della storia, si alternano parti caratterizzate da frasi brevi e calzanti – a volte costituite da un solo sostantivo o verbo – ad altre più descrittive e quasi metafisiche. All’interno del romanzo vi sono molte invenzioni linguistiche, a partire dal gran numero di soprannomi per ogni personaggio. Le ragazze diventano rose, gli occhi cozze.
L’autore afferma di gradire molto queste invenzioni creative, alcune sviluppate proprio durante la scrittura del testo; in molte scene descritte i termini si fanno seducenti, le immagini erotiche. Si ha proprio la sensazione di immergersi negli occhi di Aram e percepire le sue emozioni farsi nitide nei pensieri e nelle situazioni. La scelta di un lessico molto originale cela un’ironia e una comicità che permea tutto il romanzo. Sinigaglia stesso confessa di essersi molto divertito nella scrittura della sua opera.
“Non sono un uomo triste. Sono un uomo infelice, ma con tendenza alla gioia. Conosco persone molto meno infelici di me, e molto meno gioiose.”
(Aram)
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