Cittadini
#temposcaduto, Milano vuole il DDL Zan
Milano, sabato 8 maggio ore 15:00, 8000 persone si riuniscono in una piazza, adeguatamente distanziate, a farsi sentire per il DDL Zan.

Uno dei primi pomeriggi caldi e soleggiati dell’anno -simbolicamente, se vogliamo essere ottimisti-, in centro a Milano si consumano i primi spritz del pomeriggio mentre sotto l’Arco della Pace, direttamente dietro Parco Sempione, alle ore 15:00, un numero stimato intorno alle 8000 persone si riuniscono con bandiere dai mille colori, giovani partiti politici, cartelli con frasi pregne di significato ed inneggianti alla libertà tenuti alti e leggibili da bambini, ragazzi di ogni età, genitori, nonni, coppie, gruppi di amici vogliosi di far sentire le loro parole tenute a tacere per fin troppo tempo.
Una manifestazione per i diritti

Questa è la visione che si sarebbe posta d’innanzi a chiunque avesse voluto recarsi all’arco della Pace per un drink il pomeriggio di sabato 8 maggio: migliaia di persone unite sotto un’ideale comune ma tenute distanziate diligentemente da X disegnate a gesso sul terreno e dal personale giustamente rigido dei Sentinelli di Milano, organizzatori della manifestazione, mentre si univano sotto il comune obiettivo di rivendicare il proprio diritto ad una vita in sicurezza e con equità.
Rivolti verso il palco allestito per l’occasione, i manifestanti hanno ascoltato rapiti l’assolo di violino di Gennaro Spinelli mentre una brillante bandiera arcobaleno si muoveva animata dal vento ed illuminata dal sole di maggio. Hanno ascoltato il discorso di apertura di Daniela Collu e Carla Stracci, simbolicamente vestita di fiori e decori naturalistici a richiamare la magnificenza di Madre Natura. Arrivò poi Alessandra Maiorino, Senatrice del Movimento Cinque Stelle, e poi ancora Malika Chayli, tristemente famosa per la sua tragica vicenda che la rese vittima di omofobia.
Lo stesso Alessandro Zan deliziò l’audience con uno splendido monologo esortativo che spingeva i partecipanti a non abbandonare i propri ideali e a battersi per ciò che hanno diritto ad avere: libertà, felicità, protezione, uno Stato che riconosca il bisogno di fermare le continue violente e discriminazioni verso le minoranze da sempre tenute da parte.
in 8000 hanno applaudito e riso di fronte alla performance delle Nina’s, hanno ascoltato rapiti ed appoggiato l’intervento di Cathy La Torre (su instagram Avvocathy), e ancora rappresentanti ed associazioni alleate hanno mostrato il loro sostegno verso questo DDL che ancora trova ostacoli ed opposizioni tra i piani più alti.
È tempo di votare la legge ZAN

Prima di presentare nuovi ospiti sul palco, i membri dei sentinelli sono passati a consegnare dei fogli ad ogni partecipante alla manifestazione che recitava “VOTATE LA LEGGE ZAN, #TEMPOSCADUTO”, perchè veramente non c’era più tempo. Così tutti abbiamo sollevato quel foglio in un meraviglioso flash mob per far leggere chiaro e tondo quello di cui avevamo bisogno: protezione, la giusta punizione per i crimini d’odio, perchè l’omobofia, la transfobia, bifobia, misoginia ed abilismo senza essere fermati portano a violenza, odio, emarginazione.
Il mio cartello recitava “Non voglio più avere paura”. “Paura di cosa?” mi hanno chiesto. Paura di dire chi sono, paura di vedere le persone che amo picchiate, emarginate, non considerate, non difese. Paura di sentire e leggere ancora frasi come “Ti diamo fuoco”, “muori bruciata”, e non poter ottenere la giusta difesa. Io, così come tutti i sostenitori del DDL Zan, non vogliamo più avere paura di farci sentire e manifestare ciò che siamo.
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