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Ambiente

Insetti: il “cibo del futuro” è sulla nostra tavola!

Negli ultimi giorni è arrivata l’approvazione dall’Unione Europea per il consumo di insetti. Gli insetti quindi stanno per sbarcare nel nostro mercato alimentare. Vi andrebbe di provare degli spiedini di cavallette, o del pane alle tarme?

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Negli ultimi giorni è arrivata l’approvazione dall’Unione Europea per il consumo di insetti. Gli insetti quindi stanno per sbarcare nel nostro mercato alimentare. Vi andrebbe di provare degli spiedini di cavallette, o del pane alle tarme? Potrebbe fare storcere il naso a molti, ma gli insetti sono in realtà una grandissima risorsa per il pianeta e forse il problema che abbiamo con loro è solo una comunicazione sbagliata.

Gli insetti vengono ormai considerati “il cibo del futuro”. Moltissimi chef stanno sperimentando nelle loro cucine particolari piatti a base di insetti. Ovviamente non tutti gli insetti sono commestibili, ci sono insetti e insetti. L’UE ha approvato la consumazione delle tarme della farina, scientificamente tenebrione mugnaio.

La decisione formale della Commissione europea sarà adottata nelle prossime settimane nell’ambito della strategia UE “Farm to Fork”. Le larve potranno essere consumate sotto forma di snack, farina, intere o come ingrediente per la preparazione di altri piatti.

Nel mondo si contano circa un milione di specie di insetti, mentre conosciamo 50.000 specie di mammiferi. Di tutte le specie animali presenti sul nostro pianeta, l’80% cammina su 6 zampe. In termini di biomassa, sulla terra ci sono più insetti che uomini.

Chi mangia insetti oggi?

La FAO stima che ci siano oltre 2 miliardi di persone che abitualmente consumano insetti come parte della loro dieta. Sarebbe riduttivo pensare che chi consuma insetti edibili siano coloro che vivono a latitudini equatoriali, dove le economie sono arretrate e le abitudini alimentari quasi primordiali. In realtà, sebbene gli aspetti culturali incidano moltissimo nella scelta di cosa mettiamo in tavola ogni giorno, anche noi occidentali mangiamo insetti quasi ogni giorno.

Gli insetti entrano nella nostra catena alimentare perché fanno parte dei raccolti, quindi durante i processi di produzione di farine, pasta, salse di pomodoro, cereali per la colazione, o altri cibi preconfezionati. Si stima che ogni persona possa arrivare a consumare inconsapevolmente fino a mezzo chilo di insetti in un anno. Anche alcuni aperitivi analcolici, dolciumi, gelati dal classico colore rosso potrebbero contenere un estratto di insetto, aggiunto solo col fine di colorare questi prodotti.

Gli insetti sono completi da un punto di vista nutrizionale e hanno un basso impatto ambientale. Sono una risorsa alimentare per l’uomo da più di 10.000 anni. Oggi l’entomofagia è poco diffusa nei paesi occidentali ma è una pratica comune in molti altri paesi come Sud America, Africa, Australia e Asia.

Perché provare a mangiare gli insetti?

Gli insetti sono una fonte alimentare a basso impatto ambientale. Hanno bisogno di meno acqua, cibo, terreno rispetto agli altri animali da allevamento e producono meno gas serra.

Al momento la popolazione mondiale è di circa 8 miliardi di persone. Nel 2050 supereremo, pandemie permettendo, i 10 miliardi. Questo significa molte più bocche da sfamare, più richiesta di cibi proteici, ma anche bisogno di circa 70% in più di produzioni agricole, da utilizzare sia per l’alimentazione umana, che per alimentare gli animali che poi finiscono nel nostro piatto.

La richiesta di proteine è in continua crescita. Il consumo di carne è spesso eccessivo. Si stima che nei paesi occidentali la media sia di 80 kg di carne per persona ogni anno. Gli Stati Uniti superano i 100kg a testa.

In questo contesto gli insetti edibili rappresentano una risorsa naturale di grande interesse e potenzialità. Gli insetti commestibili rappresentano una possibile soluzione per ripensare il sistema alimentare in una chiave più sostenibile. 

Il loro contenuto di calcio è paragonabile a quello del latte, quello di ferro agli spinaci, sono ricchi di omega3 quasi quanto il pesce. Inoltre, contengono zinco, vitamine soprattutto del gruppo B e minerali.

Essi non solo forniscono micronutrienti e macronutrienti importanti, ma possono contribuire in maniera concreta per vincere le partite ancora aperte di un’alimentazione varia ed equilibrata per il benessere del consumatore, ma anche del pianeta.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Nata nel 1999 a Siracusa, ad oggi studio Economia presso l'Università di Padova. Mi interesso di tematiche civili e sociali, ma soprattutto negli ultimi anni di ambiente e sostenibilità

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