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Musica

Rebel Bit: “Vogliamo proporre qualcosa di innovativo: il cambiamento è il motore del nuovo album”

Rebel Bit è un innovativo team di musicisti che hanno come scopo principale quello di creare un armonioso quadro sonoro che fonde musica vocale e sperimentazione elettronica.

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Rebel Bit è un innovativo team di musicisti che hanno come scopo principale quello di creare un armonioso quadro sonoro che fonde musica vocale e sperimentazione elettronica. Gli arrangiamenti fungono da mezzo tra musica moderna, con alcune influenze classiche, ed elaborazioni elettroniche che hanno come obiettivo principale quello di risaltare le caratteristiche di ogni personaggio.

Come“, il loro nuovo album composto da 6 canzoni, 4 cover e 2 inediti, è uscito il 5 novembre scorso ed è disponibile su tutte le piattaforme digitali.

Le origini del gruppo

  • Da cosa nasce la vostra passione per la musica e cosa vi ha spinto a formare questo gruppo?

“Il nostro è un gruppo formato da 4 cantanti. Ci conosciamo da diversi anni, visto che 3 di noi hanno addirittura fatto il Liceo insieme. Ognuno di noi ha fatto esperienze nel mondo musicale, siamo 4 musicisti. Fino a quando, un pomeriggio del 2017, ci siamo ritrovati e abbiamo deciso di formare questo gruppo.”

  • Il vostro è un team innovativo che cerca di fondere la musica vocale alla sperimentazione elettronica. Cosa vi ha spinto ad intraprendere questa strada?

“Quando abbiamo deciso di dar vita al gruppo, eravamo tutti dell’idea che bisognava proporre qualcosa di diverso, di innovativo, di ribelle. Volevamo proporre qualcosa di differente alla tradizionale musica, che è quella che sentiamo negli ultimi anni in Italia. Da qui nasce il nome Rebel Bit. “

  • Questo desiderio di innovazione nasce per un motivo in particolare o per la semplice voglia di fornire un prodotto nuovo al pubblico?

“Principalmente l’intenzione era quella di proporre qualcosa di nuovo. Abbiamo fatto alcune ricerche e, a livello mondiale, ci sono pochissimi gruppi che utilizzano queste tecniche. In Italia nessuno lo fa. A parte quello, abbiamo intrapreso questa strada anche per esigenze personali. Essendo noi in 4 e lavorando solo con le nostre voci, senza strumenti, l’elettronica ci ha concesso e ci concede di fornire al pubblico un’esperienza molto più ricca. Sia a livello melodico che a livello armonico.”

  • Essendo per l’appunto un genere poco utilizzato questo, avete qualche artista di riferimento, o comunque qualcuno che vi ha ispirato?

“I nostri gruppi di riferimento in questo ambito sono i “The Swingle Singers”, che in Italia sono famosissimi; poi “The Real Group”, gruppo svedese pazzesco; e poi, per quello che proponiamo noi in particolare, c’è un gruppo in Danimarca che si chiama “Postyr”. A livello generale, invece, rappresentano un punto di riferimento per noi i Coldplay e Niccolò Fabi. questi sono due su tutti, ma ce ne sono tanti altri.”

  • Tra le tante partecipazioni di cui vi siete resi protagonisti, salta subito all’occhio la partecipazione a Italia’s Got Talent. Quali emozioni avete provato salendo su quel palco e quali insegnamenti vi ha lasciato una trasmissione tanto importante?

“L’impatto con il pubblico televisivo e il confronto con giurati di quel calibro è sempre molto emozionante, non lascia indifferenti. Nonostante noi abbiamo girato molto, quell’esperienza è stata particolarmente sentita. Da quell’esperienza abbiamo avuto un ritorno importante da parte del pubblico, che ci è servito a capire, ancora una volta, che come artisti qualcosa di buono facciamo. E’ una cosa che alcune volte sembra scontata, ma non è così. Quando proproni un qualcosa al pubblico, se non trovi riscontro poi diventa difficile proseguire. Sicuramente è la cosa che ci è rimasta di più dentro. Poi è stato pazzesco assistere direttamente alla macchina organizzativa che è Italia’s Got Talent.”

Il nuovo album “Come”

  • Il vostro nuovo album “Come”, uscito lo scorso 5 novembre e disponibile su tutte le piattaforme digitali, ritrae in copertina un uomo con in mano una 24h che, dopo aver salito delle scale, si ritrova dinanzi ad una porta nera. Sullo sfondo è presente un limpido cielo azzurro condito da qualche nuvola bianca. Celebre scena di un film. Quale significato attribuite a questa immagine?

“E’ una citazione all’ultima scena del film The Truman Show e, siccome l’album parla del cambiamento, volevamo avere un’immagine molto forte e impattante. Dunque l’idea di una persona che sta per entrare in un luogo sconosciuto è un po’ la nostra idea di cambiamento.”

  • Il disco parla chiaramente del cambiamento. Voi, però, a quale cambiamento in particolare vi riferite?

“Ognuno di noi 4 ha elaborato la propria idea di cambiamento. Per lavorare a questo progetto abbiamo fatto una sorta di ritiro in una casa sulle Valli, in provincia di Cuneo. E’ un’ottima domanda poiché si affrontano diversi ambiti del cambiamento: quello personale, quello sociale e quello del mondo in cui viviamo. Il cambiamento narrato da più punti di vista, ogni canzone lo analizza sotto un’ottica differente.”

  • In prospettiva futura, c‘è qualche cambiamento, piccolo o grande che sia, a cui ambite?

“L’unico cambiamento che vorremo è quello di tornare a girare e a proporre la nostra musica. Il 2019 per noi era stato un anno di lancio, anche perché noi, ufficialmente, siamo nati nel 2018. Nel 2019 siamo stati in Russia, negli Stati Uniti, in Austria, oltre che in giro per l’Italia. Eravamo molto lanciati.”

  • L’album è composto da 6 canzoni, 4 cover e 2 inediti. C’è un brano a cui siete particolarmente legati o dietro al quale si cela un anedotto curioso?

“Essendo solo 6 brani, siamo particolarmente legati ad ognuno. Li abbiamo scelti accuratamente. Il primo che abbiamo arrangiato, uscito l’anno scorso come singolo, è “Vince chi molla”. Al di là del pezzo in sé, che gioca sicuramente un ruolo fondamentale come significato, siamo legati anche all’autore, Niccolò Fabi. Dopo aver rielaborato a modo nostro il pezzo e averlo pubblicato, Fabi lo ha condiviso. Ciò ci ha inorgoglito molto.”

  • Un altro brano molto toccante, sia per il testo che per la vostra interpretazione, è “Toccaterra”, scritto da Emma Nolde. Cosa significa per voi?

“Sicuramente l’esigenza di riscoprire il mondo del nuovo cantautorato femminile. Nell’immaginario collettivo il cantante viene sempre visto come un uomo, invece noi abbiamo voluto dare voce ed evidenziare le qualità di questa artista bravissima.”

Il Futuro

  • Chiaramente i vostri obiettivi imminenti, come ci siamo già detti, saranno la promozione dell’album e il poter tornare ad esibirvi dal vivo. Ma, ad eccezione di questo, cosa vorreste per il futuro?

“Intanto stiamo portando in giro il nostro concerto e il nostro spettacolo teatrale-musicale. Siamo nati come gruppo teatrale-musicale portando in giro la rappresentazione della storia del “Piccolo Principe”. Alle nostre voci abbiniamo monologhi, vieo, giochi di luce, cose molto particolari insomma. L’anno prossimo ci aspetta un’esperienza molto particolare perché, alle nostre voci, uniremo le voci di 50 bambini. E’ un progetto molto particolare, legato alla scuola in cui lavoriamo, la Fondazione Fossano Musica. Per il resto, purtroppo, si vive alla giornata, aspettiamo l’evolversi della situazione.”

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Durante il percorso di formazione classifica, mi sono addentrato nel mondo del giornalismo prendendo parte ad alcuni progetti in fase di sviluppo come “Il Calcio Calabrese” e “Calciomercato Report”. Ho co-fondato il blog d’attualità “Carpe Ideam”. Attualmente sono Autore ed Inviato per “Pianeta Serie B”; Editorialista per “La Notizia Sportiva”; Autore per “La Politica del Popolo”; Corrispondente per “Calabria Live”.

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