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Il racconto di una guerra nel cuore dell’Europa: 25/02/2022- a difesa di Kiev
Il buongiorno per il popolo ucraino ha lo stesso sapore di quello di ieri: sirene, spari e bombe. Un altro giorno, la stessa sostanza: ecco cos’è accaduto oggi.
Il buongiorno per il popolo ucraino ha lo stesso sapore di quello di ieri: sirene, spari e bombe. Un altro giorno, la stessa sostanza.
L’obiettivo delle truppe di Mosca è Kiev. È la capitale, infatti, il cuore delle istituzioni, il centro del potere. Un nuovo equilibrio, le intenzioni di Putin, possono essere soddisfatte soltanto attraverso un rovesciamento del governo ucraino. Soltanto un governo fantoccio, filorusso e quindi amico della Russia può garantire l’allontanamento dell’Ucraina dall’Europa.
Ciononostante, Kiev si difende! Sarà una guerriglia a tutti effetti: gran parte del popolo ucraino, insieme ai militari, sono pronti ad imbracciare un fucile. Secondo gli analisti, la caduta di Kiev è imminente.
Io resto qui – Zelensky

L’obiettivo dell’esercito russo è il Presidente ucraino Zelensky. Quest’ultimo si è definito l’obiettivo numero uno, il secondo: la sua famiglia. Attualmente, Zelensky, risiede in un località segreta dalla quale ha fatto sapere che non è disposto a cedere. Io resto qui, queste le sue parole. Chiosa, in uno delle sue comparizioni, “Forse è l’ultima volta che mi vedete vivo”. Non si esclude, infatti, un’eliminazione fisica degli uomini che detengono il potere in Ucraina.
Un nuovo accordo di Minsk?
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha annunciato che: Vladimir Putin “è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa a livello di rappresentanti del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri e dell’amministrazione presidenziale per negoziati con una delegazione ucraina”.
Già nel 2014, la capitale della Bielorussia, Minsk ospitò le delegazioni di Ucraina e Russia per porre fine alla guerra nell’Ucraina orientale. Tuttavia, Minsk, non è un territorio propriamente neutro. La Bielorussia, infatti, è uno stato filorusso; proprio dal territorio bielorusso, con la condiscendenza di Lukashenko, sono entrate le truppe nel territorio ucraino. Si dice che l’Ucraina abbia proposto Varsavia, capitale polacca, come sede per le trattative. Putin ha sottolineato come eventuali colloqui non arresteranno l’avanzata delle truppe russe.
Putin si siederà al tavolo delle trattative con non poche pretese: è difficile che l’oriente ucraino torni all’Ucraina stessa, improbabile che acconsenta ad un nuovo equilibrio con Zelensky presidente, inverosimile che si interessi all’Ovest Ucraina dato che non vengono considerati “fratelli” russi.
Sanzioni, Swift:

Si ritiene che una delle sanzioni più severa che possa essere irrogata per colpire duramente la Russia sia l’esclusione dallo Swift (“Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication”). Si intende l’esclusione della Russia dal circuito bancario internazionale. Tuttavia, questa sanzione può avere delle gravi ripercussioni in tutti il mondo: la Russia non potrebbe più né ricevere né effettuare pagamenti, mettendo a rischio anche i suoi creditori.
Un’altra sanzione severa potrebbe essere quella sull’esportazione di gas (50% del bilancio russo). Gli Stati Uniti premono molto sull’applicazione delle stesse; più cauta l’Europa. Quest’ultima intrattiene molti più rapporti con la Russia rispetto all’America, le sanzioni avrebbero un peso diverso.
Sono state inflitte sanzioni ad personam nei confronti di Putin e i suoi collaboratori più stretti. Difficile, comunque, tracciarne i patrimoni. Si registra un notevole spostamento di yacht di lusso appartenenti, verosimilmente, ad oligarchi russi colpiti da sanzioni.
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