Cultura
Raccontare la propria vita e spingere a non abbattersi: ecco l’ultimo insegnamento di Luciana Boccardi
Questa settimana abbiamo letto l’ultimo libro, edito da Fazi Editore, di Luciana Boccardi: “Dentro la vita”: ecco perché non potete non leggerlo.

Un buon libro è quello che una volta terminato ti fa stare meglio rispetto a prima di iniziarlo, un libro eccellente è quello che ti fa star peggio, perché la sensazione di vuoto data dalla sua lettura appare incolmabile.
Un libro eccellente è dunque “La signorina Crovato” di Luciana Boccardi. Un romanzo d’esordio tardivo, pubblicato nel 2021 all’età di ottantotto anni da una delle decane del giornalismo di moda della scena internazionale, icona di classe e stile che più di ogni altra persona ha saputo incarnare la sontuosità della sua Venezia. Luciana Boccardi è tristemente scomparsa all’inizio di quest’anno, ma prima di farlo ha voluto lasciare in dote ai lettori un secondo capitolo della storia. Della sua storia.
Edito anch’esso nel 2021 da Fazi Editori, “Dentro la vita” è il prosieguo naturale dell’autobiografia dell’autrice, la signorina Crovato in arte Boccardi, che dopo aver raccontato della propria infanzia decide di coinvolgere il lettore negli anni che vanno dalla propria gioventù alla propria maturità.
Un po’ della storia: la forza d’animo della signorina Crovato

La vicenda è ambientata negli anni cinquanta del Novecento, in un’Italia, o ancor più specificatamente, in una Venezia distrutta dal disastro della Seconda Guerra mondiale, e in quanto tale da ricostruire, facendo ciascuno la propria parte. La signorina Crovato la propria parte la fa come segretaria dei Festival del Teatro e di Musica presso la Biennale di Venezia. Nel libro della Boccardi, ogni descrizione è funzionale alla tessitura di una trama narrativa ricca di luoghi magici, come il palazzo presso il quale la Biennale aveva la propria sede: Ca’ Giustinian, sul Canal Grande, a pochi passi da Piazza San Marco. Venezia è forse la principale co-protagonista del romanzo, e fa al contempo da scenografia e da attrice nell’opera.
L’infanzia della protagonista e autrice è costellata da tragedie. Prima tra tutte, l’incendio che ha reso il padre cieco, e con un altro triste evento si apre “Dentro la vita”: la scomparsa del suddetto padre. La forza d’animo della signorina Crovato è però tale da non lasciarsi abbattere, riuscendo non solo a incassare il colpo ma anche a voler restituire: questa voglia è uno dei fil rouge della vicenda. La protagonista si sente in debito con la vita per averle permesso di tornare nella propria amata Venezia dopo essere stata costretta a starne lontana da bambina, e il lavoro alla Biennale è per lei l’opportunità di riprendere a studiare, a imparare, che è ciò che l’autrice continuerà a fare per tutta la propria vita.
Mentre Venezia decade, la protagonista ascende.
L’incontro con il marito, Virgilio Boccardi, al quale il romanzo è dedicato, le dona un nuovo cognome e nuova linfa. Lei e Virgilio stringono il proprio patto, che la porterà momentaneamente di nuovo lontana dalla propria amata Venezia, ma a Parigi le consentirà di salire un ulteriore gradino dopo quello fatto alla Biennale nella propria scalata personale, un passo decisivo in quella che sarà una delle più folgoranti e durature carriere nel mondo della moda e del giornalismo.
Perché leggere questo libro?

Quello della Boccardi è un libro che va assolutamente e senza remore definito “bello”, anche con tutte le accortezze necessarie quando si parola di bellezza, come quelle indicate dall’autrice:
“Personalmente, ho sempre apprezzato la bellezza, ma solo a certe condizioni. Le ragazze della mia generazione sono state educate a “diffidare” della bellezza fisica degli uomini in favore di quella morale. Per essere bello un uomo doveva essere interessante, piacevole, simpatico e possibilmente intelligente.”
Sono proprio le mille attenzioni della Boccardi a permetterle di non guardare con sguardo incantato la propria realtà, ma a lasciarsi abbracciare mantenendo sempre alta la guardia:
“In realtà un po’ alla volta scoprivo, nel bene e nel male, che la moda era una grande famiglia, con tutti gli affetti e i veleni che albergano in ogni famiglia”.
E in questa grande famiglia la signorina diventa donna, poi madre, al contempo imprenditrice, sempre vincente.
Un romanzo abbastanza lungo, con le sue 302 pagine, ma dalla lettura estremamente scorrevole, data dall’esperienza e dall’abilità di una maestra abituata a farsi leggere e a impressionare il proprio pubblico. Con la portata del bildungsroman e la partecipazione dell’autobiografia, “Dentro la vita” ha in ogni frase un potenziale insegnamento, in ogni parola una carezza e al contempo un monito per chiunque stia cercando la propria strada: un costante invito a non avere paura, ma a confidare nella vita e nella sua forza, che permette sempre di trovare una soluzione a ogni problema.
“Dentro la vita” è un libro scritto da una combattente, per combattenti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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