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Economia

Una proposta per un intervento a breve sul problema delle bollette

Uno dei temi di cui più si parla durante questo periodo è quello legato al caro bollette che colpisce indiscriminatamente famiglie e imprese: andiamo a vedere come questo problema potrebbe essere risolto nel breve periodo.

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Circa venti persone hanno protestato contro l’aumento delle bollette a Napoli. Il sit in si è svolto dinanzi alla sede di Cassa depositi e prestiti, in via Verdi. I manifestanti hanno mostrato ai passanti le loro bollette che sono aumentate notevolmente rispetto allo stesso periodo dello scorso. Costi che sono stati giudicati insostenibili per i quali si chiede un intervento da parte dello Stato. Un manifestante ha anche bruciato le copie di due bollette del gas e dell’energia eletrica. Napoli 3 Ottobre 2022. ANSA/CESARE ABBATE

La crisi energetica che investe l’Italia si manifesta in varie dimensioni: quella degli approvvigionamenti ( con il problema della diversificazione delle forniture e delle fonti di energia tra paesi fornitori, le forniture al sistema economico di gas ed energia elettrica, le scorte per l’anno prossimo e quello successivo), quella della diversificazione delle fonti (la transizione verso fonti più sostenibili ed ecologiche, e la necessità di finanziare grandi progetti di investimento soprattutto per  impianti eolici, solari e altre fonti alternative, anche eventualmente per la ricerca di fonti tradizionali), il caro bollette (che viene ad intrecciarsi con l’aumento persistente ed elevato dei prezzi, e l’aumento dei costi delle forniture nei vari settori produttivi).

Queste varie dimensioni della “questione energetica”, pur differenti facce dello stesso fenomeno, hanno però una prospettiva temporale notevolmente differente se considerati dal punto di vista degli interventi di politica economica. Distinguiamo a tale proposito interventi di lungo periodo, interventi di medio periodo ed interventi di breve periodo.

Gli interventi di lungo, medio e breve periodo

Gli interventi di lungo periodo si riferiscono ovviamente ai progetti di investimento per accompagnare la “transizione ecologica” verso fonti di energia alternative, o per la ricerca anche di fonti tradizionali con la consapevolezza che quest’ultime prima o poi dovranno essere sostituite da fonti di energia rinnovabile e pulita.

Gli interventi di medio periodo riguardano il problema degli approvvigionamenti. Qui si tratta di continuare sulla strada tracciata dal governo Draghi, nel consolidare la politica delle diversificazioni. Al riguardo il mio personale suggerimento è di indirizzare, laddove possibile, la ricerca di forniture alternative verso i paesi in via di sviluppo che hanno sufficienti fonti di energia. Tale strategia però deve anche prevedere un rafforzamento delle capacità produttive nel settore delle fonti di energia, di cui i paesi emergenti sono carenti,  con progetti di investimento su infrastrutture, e loro finanziamento.

Infine, gli interventi di breve periodo riguardano la questione delle bollette, sia per l’aspetto relativo al consumo delle famiglie, sia per l’aspetto relativo al settore delle imprese, e dunque della produzione.

L’insostenibilità delle bollette e i bonus

I singoli consumatori, le associazioni e le forze sociali, ormai da tempo segnalano una situazione di insostenibilità nei pagamenti di bollette davvero spropositate, e lo stesso segnalano in modo sempre più drammatico i singoli imprenditori e le associazioni del mondo produttivo (commercio, industria, agricoltura, artigianato).

La predominante forma di richiesta di intervento è quella di un  sostegno finanziario, magari nella forma di bonus. Questa è stata la forma perseguita dal governo uscente, sulla cui efficacia però vengono segnalati dubbi di varia natura, ma soprattutto ritardi burocratici.

Sui bonus e altre forme di interventi di assistenza, in realtà piccole cifre una tantum, si può osservare che esse alleviano momentaneamente i problemi, ma non hanno quel respiro necessario per fronteggiare le difficoltà che si prevedono della durata di anni. In ogni caso non è pensabile che siano sostenibili interventi da 70-80 miliardi all’anno in forma di erogazioni a fondo perduto. 

Si può fare qualcosa nell’immediato ma che abbia un respiro di lunga durata? Al riguardo la mia personale risposta è (quasi) semplice e di immediata attuazione. Essa consiste di due interventi amministrativi, di immediata efficacia ed attuazione. 

La rateizzazione delle bollette

Fonte foto: Usb Milano

Il primo intervento riguarda la rateizzazione delle bollette. Esso si basa sulle seguenti considerazioni. La crisi energetica non è stata né voluta né determinata dal governo e meno ancora “dallo stato”. I cittadini elettori devono perciò essere consapevoli che questa situazione richiede, per essere “gestita”, dei sacrifici da parte di tutti, famiglie, imprese, governo ed anche fornitori e produttori nazionali di energia. Vagheggiare al riguardo interventi “sugli speculatori”, tassazioni degli extra profitti di produttori di energia (e di caso farmaceutiche, accomunando la crisi energetica a quella determinata dalla pandemia da Covid -19) serve a placare le ire delle persone più colpite, ma, seppure fossero attuabili, non sarebbero risolutive, se non altro per la dimensione degli interventi, né eviterebbero a ciascuno al propria “fetta” di sofferenza.

Eppure un intervento potrebbe essere immediatamente attuato: la modifica dell’attuale sistema di rateizzazione delle bollette, per trasformarlo in un sistema di rateizzazione su base decennale. 

Si tratterebbe dunque di modificare l’attuale sistema di emissione e rateizzazione delle bollette e trasformarlo in un sistema mensile che preveda una rata “sostenibile”, diciamo dell’ordine di massimo 50 euro al mese. Ciò equivarrebbe a porre su ogni famiglia una sorta di “mutuo” di dieci anni senza interessi, che, dunque, lascerebbe comunque a carico delle famiglie dei sacrifici, specie su quelle meno abbienti, ma che creerebbe una “cornice di sostenibilità” per l’immediato, e che darebbe al governo ed al parlamento il tempo necessario di studiare e varare altri interventi di sostegno, in particolare per le fasce più deboli e dell’apparato produttivo del nostro paese.

Per le imprese,  la rateizzazione mensile, e su base decennale, si potrebbe commisurare alla metà della bolletta bimestrale media del 2021, ma in più si potrebbe studiare, accanto alla rateizzazione decennale, un sistema di finanziamento da parte del sistema bancario che fornisca nell’immediato la liquidità necessaria per evitare fallimenti.

Chi paga il costo di tali interventi? La rateizzazione sarebbe a carico delle imprese fornitrici di energia. 

Se vi sono stati o vi saranno extra-profitti, questi possono benissimo essere impegnati per fronteggiare la temporanea riduzione degli incassi che si accompagna alla rateizzazione. Tra l’altro la previsione di un tetto alle singole rate introdurrebbe appunto un “cap” evitando i problemi connessi all’introduzione di un “price-cap”, e renderebbe anche superata la necessità di dover separare il prezzo dell’energia elettrica rispetto a quello del gas. In ogni caso la politica riceverebbe in “dono” il tempo necessario per studiare, e soprattutto attuare, eventuali differenti tipi di intervento.

La modifica della procedura di “distacco” del gas e dell’energia in caso di morosità

Fonte foto: Ansa.it

Il secondo intervento di tipo amministrativo dovrebbe, ovviamente, riguardare la modifica dell’attuale procedura di “distacco” del gas e dell’energia elettrica in caso di morosità. 

Eventuali inadempienze dovrebbe essere provvisoriamente esentate da interventi di distacco. Anche in questo caso i fornitori di energia e gas sarebbero chiamati loro a sopportare dei sacrifici, magari di natura temporanea per qualche periodo. L’auspicio di tutti noi è che “l’emergenza” non sia permanente. Alcuni segni di attenuazione della follia della rincorsa al rialzo del prezzo del gas si intravvedono, ma nell’attesa, per dirla con Eduardo de Filippo, speriamo che passi “a’ nuttata”.      

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Il professore Giuseppe Chirichiello é un economista italiano e professore alla Sapienza Università di Roma (SUR). Ha studiato a SUR e ha ottenuto una laurea in Economia e Commercio presso la Facoltà di Economia e Commercio (Università di Roma Sapienza, Italia) nel 1971 (sotto la supervisione di Manlio Resta e Fausto Vicarelli). Nel 1972, è stato insignito del Premio " Cassa di Risparmio di Roma " del 1971 come migliore tesi di laurea in Economia per l'anno accademico 1971. Coordinatore in più periodi dell'Istituto di economia e finanza presso la facoltà di giurisprudenza della SUR , è stato per oltre un decennio Presidente del Nucleo di valutazione, poi Comitato di Monitoraggio, della Facoltà di Legge del SUR  ed Executive Dean per le strutture alla Facoltà di Legge di SUR. È Presidente del Laboratorio "Carlo Pace". È revisore dei progetti scientifici PRIN presso il Ministero della ricerca scientifica italiano. È stato membro del GI e del gruppo di controllo dell'Università. È soggetto ad oggi di registrazioni biografiche in Who's Who in the World e in Who's Who in Science and Engineering fin dal 1997 e dal 1998/99. È stato membro dei comitati scientifici (SC) del Dottorato di ricerca in diritto commerciale e dell'economia - Facoltà di Giurisprudenza (Diritto commerciale ed economia), del SC di Master di Scienze della Sicurezza ambientale (Scienze di Sicurezza ambientale), del di Diritto privato europeo. È stato membro della giunta del dipartimento DSG presso la facoltà di giurisprudenza di SUR dal 2003 al 2006 e della giunta del dipartimento DIGEF dal 2012 al 2014. È stato membro di varie commissioni nazionali di P & T per docenti, professori associati e professore ordinario nel periodo dal 1986 al 2008. È stato membro del comitato e del consiglio scientifico del Centro di economia sperimentale dell'Università LUISS di Roma, per gli anni 1989-1996.  È stato membro del comitato scientifico e coordinatore della sezione per la teoria monetaria e responsabile della ricerca del CNR "Fondamenti di teoria monetaria e politica monetaria in entrambe le aspettative razionali e modelli di disequilibrio" presso OCSM, Università LUISS di Roma, per gli anni 1989-1996. E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche, con oltre 55 opere, tra articoli e libri, anche in inglese tra cui due libri scientifici con editore internazionale.

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